La notizia si era già diffusa da un paio di settimane ma stamattina – lunedì 28 giugno – il sindaco Alessandro Canelli ha voluto comunicarla ufficialmente al Consiglio comunale, impegnato nell’Arengo del Broletto in una delle sue ultime sedute prima delle elezioni. Il presidente della Fondazione Castello Massimiliano Atelli ha rassegnato le sue “irrevocabili” dimissioni. La motivazione è da ricondurre nel fatto che il magistrato romano avrebbe assunto nel frattempo altri due incarichi (dei quali uno in seno alla Federcalcio come componente della Caf, ndr) che, di fatto, gli hanno fatto raggiungere il “tetto” massimo consentito dalla legge per questo tipo di attività.
«Considerato che gli organismi della Fondazione dovranno essere rinnovati con l’insediamento della prossima amministrazione – ha spiegato Canelli, rivolgendosi indirettamente al consigliere del Pd Nicola Fonzo, che nei giorni scorsi aveva stigmatizzato il comportamento del primo cittadino nel non aver tempestivamente informato della cosa il Consiglio comunale – ho chiesto ad Atelli di rimanere almeno per i prossimi due-tre mesi, ma la cosa non è stata possibile». Di fatto il presidente uscente avrebbe “esaurito” gran parte del compito a lui affidato dopo la trasmissione del nuovo Statuto in Prefettura per la registrazione.
Due a questo punto gli scenari possibili: aprire quello che il sindaco ha voluto definire un “piccolo bando” per individuare un nuovo presidente che resti in carica sino alle elezioni, oppure, ed è la soluzione maggiormente auspicata, «valutare se sia possibile che l’attuale vicepresidente Luisa Bobbio possa guidare il cda come “facente funzioni” per questo breve periodo, confidando nella riduzione dell’attività della Fondazione in concomitanza con il periodo estivo. Sarebbe una soluzione di buonsenso».
Ma la futura amministrazione cittadina e il nuovo cda che gestisce lo storico edificio Visconteo-Sforzesco avranno in agenda anche la possibilità di concretizzare la proposta di accorpare, oltre a quella del Castello, anche quella del Coccia e dei Musei, operazione dalla quale dovrebbe nascere la “superfondazione” cittadina del sistema culturale integrato.
[foto di Aostanews]