Per rendere un po’ l’idea qualcuno ha realizzato anche una sorta di plastico, stampando una cartina di Novara su un pannello rigido, posizionando poi una “pedina” con il perimetro e le dimensioni in scala del nuovo insediamento logistico previsto a Pernate: «Guardate un po’ qui – è uno dei commenti – Ovunque la si posizioni (la “pedina”, ndr) ingloba un intero quartiere cittadino. La stessa Pernate, con i suoi 700 mila metri quadrati di centro abitato, scomparirebbe di fronte agli 800 mila di questo “mostro”».
Si sono ritrovati in tanti, stamattina, 18 febbraio, per il secondo sabato consecutivo davanti al Municipio di via Fratelli Rosselli per protestare contro il progetto. Ci sono gli attivisti del “Comitato per Pernate” e di altre associazioni, ma anche cittadini comuni: «Siamo determinati a proseguire questa battaglia – ha detto Claudio Ferro – Al nostro fianco lavora da anni anche l’associazione “Fontanili”, che in questo momento si è tra l’altro assunta l’onere di adempiere a tutte le formalità burocratiche per poter sostenere una raccolta di fondi fra i cittadini per presentare un ricorso al Tar. Le spese non sono infatti indifferenti».
Obiettivo dei “Comitato” e delle altre realtà locali è infatti a questo punto quello di presentare nelle opportune sedi la richiesta di bloccare il provvedimento adottato dalla giunta Canelli: «A nostro modo di vedere si tratta di una procedura amministrativa che non ha recepito quanto avevamo già segnalato due anni fa con la comunicazione del Piano paesaggistico regionale. Questa iniziativa il sindaco la sta portando avanti senza adottare una variante del Piano regolatore. Non ci troviamo di fronte a un interoporto ma di un vero e proprio insediamento logistico. A oggi quell’area non potrebbe essere più occupabile, in quanto definita dalla Regione ad “alto valore agronomico” fin dal 2017. Due anni dopo sono scaduti i termini entro i quali le amministrazioni dovevano adeguare i Prg. Canelli non ha provveduto nei tempi utili a questa variante».
Per Ferro «l’inerzia del Comune e anche della Provincia nel recepire questo documento ha causato l’interesse per quest’area. In questo momento portare i documenti davanti a un giudice amministrativo vorrebbe dire capire perché non è stata fatta questa variante. Perché si è scelta questa strada, che porterebbe a disconoscere un documento di un ente superiore come quello della Regione».
Mentre gli attivisti distribuiscono volantini, nelle strade del centro si sentono le musiche e si vedono i primi bambini passeggiare in maschera in vista del Carnevale novarese previsto nel pomeriggio. Ma i pernatesi hanno poca voglia di festeggiare e scherzare: «Altro che Carnevale… Noi siamo già in Quaresima».