Era l’inizio di settembre 2021 quando Amazon apriva ufficialmente i battenti del centro distribuzione di Agognate. A un anno di distanza il colosso dell’e-commerce ha deciso di festeggiare regalando al comune di Novara il nuovo parco inclusivo del quartiere Sant’Andrea.
«Inclusività e sostenibilità sono per noi fondamentali e siamo attenti a essere presenti sui territori – ha detto questa mattina, 6 settembre, durante l’inaugurazione Alessandro Alberici, responsabile del centro di distribuzione novarese -. In questo parco abbiamo, ad esempio, installato una giostra con accesso livellato per permettere l’utilizzo anche ai bambini in sedia a rotelle o l’altalena ampia per consente una postura corretta. La pavimentazione è morbida, anti trauma, un materiale riciclato che era già stato impiegato in un altro parco realizzato a Vercelli».
Riguardo all’insediamento logistico, Alberici ha sottolineato che «in un anno abbiamo contrattualizzato a tempo indeterminato 850 dipendenti avvicinandoci di molto all’obiettivo dei 900 in tre anni».
Il sindaco Alessandro Canelli ha ribadito quanto già esplicitato in altre occasioni: «Molti mettevano in dubbio il piano occupazionale di Amazon, ma ora i fatti parlano chiaro. Uno dei primi obiettivi di interesse pubblico è stato raggiunto: l’azienda porta maggiore reddito al territorio ma anche iniziative di natura sociale. Amazon sta lavorando con gli istituti tecnici per costruire percorsi di studio. Questa non è logistica tradizionale, quella fatta delle cooperative, ma è un settore industriale che ci piace: si preparano persone, c’è attenzione al lavoro e ai contratti. È un produzione di valore, non solo spostamento di merci da un posto all’altro. Siamo contenti se l’azienda vorrà continuerà a darci una mano sui progetti dedicati alla comunità».
All’inaugurazione ha preso parte anche il segretario dell’associazione Il Timone, Ugo Negri, che si occupa di disabilità: «Grazie a questa iniziativa i nostri iscritti potranno seguire un corso arrampicata dedicato proprio a bambini disabili e autistici. Si tratta di un’attività terapeutica che spesso non si può fare perchè è necessario un ambiente costruito appositamente».