Nessuna cerimonia in città, si era detto, ma anche perché l’amministrazione novarese ha scelto di partecipare direttamente alla manifestazione nazionale per ricordare le vittime innocenti delle mafie, tenutasi questa mattina, martedì 21 marzo, nella vicina Milano. Così a rappresentare Palazzo Cabrino, con tanto di gonfalone, è stato il consigliere comunale Gaetano Picozzi.
Mossosi da via Palestro, davanti a quel Pac che trent’anni fa fu oggetto di un attentato che costò la vita a cinque persone, il corteo – con il testa don Luigi Ciotti e il primo cittadino del capoluogo lombardo Giuseppe Sala, ha poi percorso corso Venezia, piazza San Babila e poi della Scala, prima di giungere in piazza del Duomo.
«Sicuramente si tratta di una bella esperienza – ci ha detto Picozzi, raggiunto nella zona davanti al sagrato del Duomo riservato alle delegazioni delle varie amministrazioni comunali arrivati da tutta la Penisola mentre venivano letti i nomi delle oltre mille vittime – Già rivesto da qualche anno l’incarico di rappresentante del Comune nell’ambito di “Avviso pubblico” – Si tratta di un impegno che non ha colore ed è trasversale rispetto a tutti. Una frase che mi ha sempre colpito è quella dove si dice che la “scuola è il più grande nemico della mafia”. Dobbiamo insegnare ai ragazzi il valore della legalità, della trasparenza, dell’onestà. Quello che dovrebbero incarnare gli amministratori pubblici».
«E’ importante essere qui, che anche il Comune di Novara ci sia – ha aggiunto – Non dobbiamo dimenticare tutte le vittime innocenti, tenendo alta l’attenzione, soprattutto in questo momento, dove una città come Novara avrà ricadute in termini di grandi opere e la disponibilità di risorse può sicuramente fare gola alla criminalità organizzata. Dobbiamo avere la massima attenzione: lo dissi in commissione e lo ripeto in ogni circostanza. Noi amministratori dobbiamo essere le prime sentinelle».