«Marocchini di m…». Questo uno degli insulti più frequenti che la coppia di anziani coniugi, residente a Castelletto Ticino, indirizzava ai vicini di casa, una famiglia di origine nordafricana arrivata nel paese nel 2014 ritenuta troppo rumorosa e poco rispettosa delle normali regole di convivenza condominiale. E poi l’invito, senza mezzi termini: «Ve ne dovete andare nel vostro paese».
Stanchi di subire offese, minacce, dispetti di ogni tipo, i vicini marocchini erano andati in caserma e avevano presentato denuncia per stalking e lesioni nei confronti dei pensionati V.G., 80 anni, e della moglie A.P., 61enne: sono condannati in tribunale a Novara a 1 anno e mezzo di reclusione, lui, e a 1 anno di reclusione, la donna. Stabilito un risarcimento del danno per la famiglia presa di mira. La difesa degli imputati aveva chiesto invece l’assoluzione sostenendo che si trattasse di un rapporto di vicinato teso ma che mancassero prove di atti persecutori. Ma il giudice ha creduto al racconto delle vittime.
In aula ha testimoniato la donna marocchina: «Quando lei incrociava i miei ragazzi diceva loro parole volgari, invitandoli ad andarsene e sputando loro addosso: “Dovete tornare nel vostro Paese”, ripeteva. Ci hanno minacciati di morte e spintonati, e fatto numerosi dispetti, fra cui lanciare giù dal balcone i vestiti stesi o sporcare la nostra auto». Un clima insostenibile che alla fine aveva spinto la famiglia di immigrati a cambiare casa.