La truffa non riesce, perché il pensionato sospetta qualcosa, e allora il giovane lo aggredisce e gli porta via i soldi. Si è trasformata in aggressione a scopo di rapina il raggiro a un ottantenne novarese residente alla Rizzottaglia che, dopo l’ormai nota telefonata del finto parente che gli chiedeva soldi per problemi di salute, era sceso nell’androne del palazzo per consegnare il denaro richiesto ma, titubante di fronte a quello che doveva essere un conoscente della nipote, era stato poi spintonato a terra e derubato.
Per quel fatto, avvenuto nel settembre del 2021, è ora a processo A.B., ventitreenne novarese considerato vicino alle bande di nomadi polacchi notoriamente dediti alle truffe agli anziani, che non si espongono mai in prima persona per andare a prendere il denaro. Il giovane, identificato dai carabinieri nell’ambito di una più vasta inchiesta sul fenomeno, è accusato di rapina. In aula ha deposto la vittima. Ha raccontato di aver ricevuto la telefonata di un uomo che si è presentato come compagno di mia nipote. Diceva che la ragazza era in ospedale e le serviva una medicina da 3 mila euro che deve arrivare dalla Svizzera.
Inizialmente era stato chiesto oro, ma poiché l’anziano diceva di non averne, il telefonista diceva che andavano bene anche i contanti. Il pensionato ha raccolto quanto aveva in casa e poi era sceso per incontrare il conoscente mandato dalla nipote e a prendere il denaro. Il giovane era già in cortile. Probabilmente aveva visto l’anziano un po’ sospettoso, titubante. Questo il motivo per cui, in pochi secondi, gli si è avvicinato, gli ha dato uno spintone, e poi gli ha strappato il denaro dalle mani ed è scappato. La vittima si è messa a urlare richiamando l’attenzione di un vicino che era in garage. Inutile il tentativo di inseguire il ladro, scappato correndo per le vie del quartiere. Sono stati chiamati i carabinieri che, grazie alle testimonianze e alla visione delle telecamere della zona, hanno riconosciuto il responsabile dalle immagini, essendo una persona già monitorata e vista in compagnia di famiglie polacche note dedite a questo tipo di truffe.