Arona, il viaggio di nozze diventa un incubo: minaccia la moglie con un coltello

Condanna definitiva per l'uomo. Secondo la ricostruzione, durante una cena che doveva essere romantica, aveva gridato «ti scanno» estraendo l'arma

Cinque anni fa, nel corso della luna di miele, aveva minacciato la moglie con un coltello durante una lite scoppiata in un ristorante sul lungolago di Arona: ora per S.P., un 43enne originario della provincia di Reggio Calabria, è diventata irrevocabile la pena detentiva di 4 mesi di reclusione inflitta prima dal tribunale di Verbania e poi, il 21 dicembre 2023, dalla Corte d’appello di Torino

L’imputato e la moglie erano in viaggio di nozze ma la cenetta ad Arona fu tutt’altro che romantica. Secondo quanto ricostruito dai giudici, infatti, nel corso del litigio l’uomo aveva estratto l’arma dal borsello gridando «ti scanno». Il personale del ristorante chiamò i carabinieri anche perché il 43enne, al momento di pagare il conto, mostrò nuovamente il coltello, senza alcun motivo. Lui stesso, complice forse qualche bicchiere di troppo, aveva fatto una telefonata al 112 dicendo: «Venite, prima che la ammazzi».

L’imputato, che ai militari intervenuti intorno alle 22 in piazza del Popolo consegnò l’oggetto spontaneamente, era una figura nota alle forze dell’ordine. Nel 2009 era stato sottoposto a un regime di sorveglianza speciale; risultava inoltre a suo carico una condanna, nel 2010, per reati di droga.

La Cassazione ha confermato il giudizio di responsabilità per «porto ingiustificato di coltello» (la moglie non aveva presentato alcuna denuncia per la minaccia) puntualizzando che si trattava di «marca Opinal con lama in acciaio della lunghezza di 23 centimetri». Le richieste della difesa, fra cui l’applicazione del principio di non punibilità per la «tenuità del fatto», sono state respinte. La sentenza è quindi definitiva.

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Arona, il viaggio di nozze diventa un incubo: minaccia la moglie con un coltello

Condanna definitiva per l’uomo. Secondo la ricostruzione, durante una cena che doveva essere romantica, aveva gridato «ti scanno» estraendo l’arma

Cinque anni fa, nel corso della luna di miele, aveva minacciato la moglie con un coltello durante una lite scoppiata in un ristorante sul lungolago di Arona: ora per S.P., un 43enne originario della provincia di Reggio Calabria, è diventata irrevocabile la pena detentiva di 4 mesi di reclusione inflitta prima dal tribunale di Verbania e poi, il 21 dicembre 2023, dalla Corte d’appello di Torino

L’imputato e la moglie erano in viaggio di nozze ma la cenetta ad Arona fu tutt’altro che romantica. Secondo quanto ricostruito dai giudici, infatti, nel corso del litigio l’uomo aveva estratto l’arma dal borsello gridando «ti scanno». Il personale del ristorante chiamò i carabinieri anche perché il 43enne, al momento di pagare il conto, mostrò nuovamente il coltello, senza alcun motivo. Lui stesso, complice forse qualche bicchiere di troppo, aveva fatto una telefonata al 112 dicendo: «Venite, prima che la ammazzi».

L’imputato, che ai militari intervenuti intorno alle 22 in piazza del Popolo consegnò l’oggetto spontaneamente, era una figura nota alle forze dell’ordine. Nel 2009 era stato sottoposto a un regime di sorveglianza speciale; risultava inoltre a suo carico una condanna, nel 2010, per reati di droga.

La Cassazione ha confermato il giudizio di responsabilità per «porto ingiustificato di coltello» (la moglie non aveva presentato alcuna denuncia per la minaccia) puntualizzando che si trattava di «marca Opinal con lama in acciaio della lunghezza di 23 centimetri». Le richieste della difesa, fra cui l’applicazione del principio di non punibilità per la «tenuità del fatto», sono state respinte. La sentenza è quindi definitiva.