Hanno dato credito al racconto della giovane, che alcuni anni fa aveva detto di essere stata molestata dall’uomo, almeno in tre occasioni. Lui, autista di bus per una compagnia novarese, aveva fatto leva sulla giovane età della studentessa e lanciato velate minacce riferite ai suoi amici, riuscendo ad appartarsi con lei nei boschi dell’Aronese. I giudici hanno condannato lui, un cinquantatreenne residente ad Arona, a 6 anni e mezzo di carcere per violenza sessuale aggravata su minore. Il pm aveva chiesto 8 anni, la difesa l’assoluzione. Stabilita anche una provvisionale di risarcimento pari a 20 mila euro.
Si tratta di fatti avvenuti nel 2016. Imputato e vittima si conoscevano di vista, anche in virtù del lavoro di autista dell’uomo. Stando a quanto raccontato dalla ragazzina ai famigliari e poi ai carabinieri, nel settembre di quell’anno, in alcune occasioni, lui l’aveva fatta salire sulla sua auto, in maniera insistente, e poi l’avrebbe portata in zone boschive nella valle del Ticino, nel territorio di Varallo Pombia. Dopo aver parcheggiato la macchina, avrebbe abbassato il sedile e si sarebbe calato i pantaloni, toccando e baciando la studentessa.
Lei, che si trovava da sola con il conoscente e in un luogo completamente isolato, non avrebbe potuto far nulla per ribellarsi. Era successo ancora nelle settimane seguenti, in particolare in giorno in cui il cinquantenne era alla guida dell’autobus, fuori servizio, e aveva notato lei alla stazione di Arona. Le aveva proposto un passaggio ma poi, anziché dirigersi a casa della giovane, si sarebbe fermato nel parcheggio di un parco a Pombia e lì aveva nuovamente palpeggiato e baciato la ragazzina.
Visto il disagio psicologico della ragazza in quel periodo, i suoi genitori avevano approfondito i motivi e la verità era venuta a galla. La vittima era già stata ascoltata in incidente probatorio nel 2018 e non ha dovuto ripetere la sofferta testimonianza. L’imputato è stato assolto da un solo episodio, di cui non è stata raggiunta piena prova.