Assemblea Cgil, il segretario Fasulo: «Straordinarie opportunità lavorative sul territorio? Attenzione ai contratti»

Non solo lavoro, tanti i temi trattati. Tanti i temi trattati durante la riunione alla quale è intervenuto anche il consigliere regionale Domenico Rossi che si è concentrato sul settore della sanità con un esplicito attacco all'assessore regionale Marrone

«Basta con i bonus, i 200 euro uno tantum – che invece dovrebbero essere distribuiti una volta al mese – un salario minimo inesistente. Serve un investimento strutturale». Prendendo spunto dal discorso di un paio di giorni fa del segretario nazionale della Cgil, Maurizio Landini, il segretario di Novara e Vco, Attilio Fasulo, ha introdotto l’assemblea dei soci che si è tenuta ieri, 13 giugno, nel cortile del castello visconteo.

Un clima bollente, sia dal punto di vista atmosferico che dei temi trattati, ha accompagnato i soci durante la mattinata. «Il Paese è segnato da forti diseguaglianze: la precarietà del lavoro si vede anche in questo territorio – ha proseguito Fasulo -. Occorre un rivoluzione copernicana e rivoltare il Paese come un guanto guardando al lavoro come punto di riferimento, cosa che non è stata fatta per anni e il risultato è sotto gli occhi di tutti. È necessario partire dall’innalzamento dei salari che sono al di sotto della media europea: in Italia 6 milioni di lavoratori non raggiungono i 10 mila euro all’anno e l’80% dei dipendenti è sotto la soglia dei 30 mila. Per questo motivo sul salario minimo chiediamo di fare presto, non c’è più tempo da perdere. Il nostro impegno è fondamentale per ottenere ma serve la collaborazione di forze sociali e associazioni».

Sul tema sanità, il segretario ha ricordato che «in Piemonte è stato raggiunto un accordo per stabilizzazione di un numero importante di lavoratori precari, ciò significa che i soldi ci sono e devono essere spesi dove servono. Questo è un settore in cui la precarietà colpisce anche la cittadinanza: durante la pandemia abbiamo imparato che il nostro sistema pubblico deve restare tale e va potenziato».

Fasulo ha ricordato anche l’attacco alla legge 194: «Siamo alla barbarie, bisogna fare una rivoluzione su piano socio culturale, economico, dei diritti e costruire una società possibile e diversa».

Aspetti territoriali occupazionali sono stati toccati in chiusura, con un esplicito riferimento al centro Amazon di Agognate: «C’è una forte propaganda, si parla di straordinarie opportunità lavorative come volano per l’economia. Questi dati, però, vanno letti con attenzione: la comparsa della realtà logistica va guardata nel dettaglio perché sè vero che porta posti di lavoro, ma molti sono precari e devono essere stabilizzati. Quanta fatica abbiamo fatto a entrare ad Amazon per garantire la libertà sindacali. Dobbiamo stare attenti a quale tipo di sviluppo vogliamo per il territorio: mi chiedo se un giorno arriveremo ad avere il supermercato condominiale tanti ne stanno aprendo in città… Il problema è che il livello medio occupazionale di abbassa e così anche il livello di retribuzione. Negli anni sono scomparse attività di pregio, sostituite da lavoro povero che dà comunque dignità, ma incide sui livelli occupazionali e retributivi. Di questo abbiamo parlato anche con il sindaco, così come del progressivo innalzamento degli affitti: c’è bisogno di una politica diversa, di una vertenza collettiva che abbia al centro condizioni di lavoro dignitose. Un’azione che va fatta con urgenza dispiegando armi di carattere organizzativo».

All’assemblea è intervenuto anche il consigliere regionale del Pd, Domenico Rossi: «Viviamo il tempo della crisi alla partecipazione: non si vota, non ci si iscrive ai partiti. Dobbiamo invece dire che c’è bisogno di tutti, è necessario fa tornare i cittadini protagonisti delle lotte di emancipazione perché la democrazia non tollera gli assenti».

Sotto il profilo sanitario, in particolare sulla 194, Rossi ha nuovamente attaccato l’assessore regionale Maurizio Marrone, noto per le sue esternazioni e manifestazioni antiabortiste: «In Piemonte abbiamo un problema che si chiama Maurizio Marrone il quale, ancora prima di ottenere le deleghe all’integrazione socio sanitaria, cercava di far passare la propria posizione come quella della Regione. E lo fa ancora adesso indisturbato, sotto gli occhi distratti del presidente Cirio e dell’assessore alla Sanità Icardi».

Rossi ha poi affermato che «il modo migliore per favorire la sanità privata è non far funzionare quella pubblica. Se dopo la pandemia non capiamo che i miliardi investiti devono diventare strutturali assumendo personale, allora vuol dire che non abbiamo tutto quello che abbiamo passato non è servito a nulla».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Assemblea Cgil, il segretario Fasulo: «Straordinarie opportunità lavorative sul territorio? Attenzione ai contratti»

Non solo lavoro, tanti i temi trattati. Tanti i temi trattati durante la riunione alla quale è intervenuto anche il consigliere regionale Domenico Rossi che si è concentrato sul settore della sanità con un esplicito attacco all’assessore regionale Marrone

«Basta con i bonus, i 200 euro uno tantum - che invece dovrebbero essere distribuiti una volta al mese – un salario minimo inesistente. Serve un investimento strutturale». Prendendo spunto dal discorso di un paio di giorni fa del segretario nazionale della Cgil, Maurizio Landini, il segretario di Novara e Vco, Attilio Fasulo, ha introdotto l’assemblea dei soci che si è tenuta ieri, 13 giugno, nel cortile del castello visconteo.

Un clima bollente, sia dal punto di vista atmosferico che dei temi trattati, ha accompagnato i soci durante la mattinata. «Il Paese è segnato da forti diseguaglianze: la precarietà del lavoro si vede anche in questo territorio – ha proseguito Fasulo -. Occorre un rivoluzione copernicana e rivoltare il Paese come un guanto guardando al lavoro come punto di riferimento, cosa che non è stata fatta per anni e il risultato è sotto gli occhi di tutti. È necessario partire dall’innalzamento dei salari che sono al di sotto della media europea: in Italia 6 milioni di lavoratori non raggiungono i 10 mila euro all’anno e l’80% dei dipendenti è sotto la soglia dei 30 mila. Per questo motivo sul salario minimo chiediamo di fare presto, non c’è più tempo da perdere. Il nostro impegno è fondamentale per ottenere ma serve la collaborazione di forze sociali e associazioni».

Sul tema sanità, il segretario ha ricordato che «in Piemonte è stato raggiunto un accordo per stabilizzazione di un numero importante di lavoratori precari, ciò significa che i soldi ci sono e devono essere spesi dove servono. Questo è un settore in cui la precarietà colpisce anche la cittadinanza: durante la pandemia abbiamo imparato che il nostro sistema pubblico deve restare tale e va potenziato».

Fasulo ha ricordato anche l’attacco alla legge 194: «Siamo alla barbarie, bisogna fare una rivoluzione su piano socio culturale, economico, dei diritti e costruire una società possibile e diversa».

Aspetti territoriali occupazionali sono stati toccati in chiusura, con un esplicito riferimento al centro Amazon di Agognate: «C’è una forte propaganda, si parla di straordinarie opportunità lavorative come volano per l’economia. Questi dati, però, vanno letti con attenzione: la comparsa della realtà logistica va guardata nel dettaglio perché sè vero che porta posti di lavoro, ma molti sono precari e devono essere stabilizzati. Quanta fatica abbiamo fatto a entrare ad Amazon per garantire la libertà sindacali. Dobbiamo stare attenti a quale tipo di sviluppo vogliamo per il territorio: mi chiedo se un giorno arriveremo ad avere il supermercato condominiale tanti ne stanno aprendo in città... Il problema è che il livello medio occupazionale di abbassa e così anche il livello di retribuzione. Negli anni sono scomparse attività di pregio, sostituite da lavoro povero che dà comunque dignità, ma incide sui livelli occupazionali e retributivi. Di questo abbiamo parlato anche con il sindaco, così come del progressivo innalzamento degli affitti: c'è bisogno di una politica diversa, di una vertenza collettiva che abbia al centro condizioni di lavoro dignitose. Un’azione che va fatta con urgenza dispiegando armi di carattere organizzativo».

All’assemblea è intervenuto anche il consigliere regionale del Pd, Domenico Rossi: «Viviamo il tempo della crisi alla partecipazione: non si vota, non ci si iscrive ai partiti. Dobbiamo invece dire che c’è bisogno di tutti, è necessario fa tornare i cittadini protagonisti delle lotte di emancipazione perché la democrazia non tollera gli assenti».

Sotto il profilo sanitario, in particolare sulla 194, Rossi ha nuovamente attaccato l’assessore regionale Maurizio Marrone, noto per le sue esternazioni e manifestazioni antiabortiste: «In Piemonte abbiamo un problema che si chiama Maurizio Marrone il quale, ancora prima di ottenere le deleghe all’integrazione socio sanitaria, cercava di far passare la propria posizione come quella della Regione. E lo fa ancora adesso indisturbato, sotto gli occhi distratti del presidente Cirio e dell’assessore alla Sanità Icardi».

Rossi ha poi affermato che «il modo migliore per favorire la sanità privata è non far funzionare quella pubblica. Se dopo la pandemia non capiamo che i miliardi investiti devono diventare strutturali assumendo personale, allora vuol dire che non abbiamo tutto quello che abbiamo passato non è servito a nulla».

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Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore