Associazioni a favore della legge sul gioco d’azzardo: «Errore abrogarla»

Associazioni a favore della legge sul gioco d’azzardo: «Errore abrogarla». Le realtà del territorio si schierano contro la magigoranza in Regione che vuole abolire la nromativa al contrato del gioco d’azzardo patologico. Il testo sarà discusso domani, mercoledì 14 aprile, in consiglio regionale.

«La scelta della capigruppo bypassa la discussione nelle commissioni e la porta direttamente in consiglio – dicono all’unisono Acli, Commissione regionale Pastorale sociale e del lavoro, Piemonte e VdA, Avviso Pubblico, Libera Piemonte, Gruppo Abele, SIDT Società Italiana Tossicodipendenze, FederConsumatori Piemonte, La Scialuppa CRT Onlus, Fondazione San Matteo, Insieme Contro l’usura Onlus, Movimento Focolari Piemonte, Slot Mob, Azione Cattolica Piemonte e VdA, Cittadinanzattiva del Piemonte, Comunità Cenacolo, Comunità Papa Giovanni XXIII, Forum delle Associazioni Familiari del Piemonte Giuseppini del Murialdo, Giuseppini del Murialdo, Società San Vincenzo de’ Paoli Piemonte e VdA, AIPEC – Associazione italiana imprenditori per un’economia di comunione, ANFN – Assoc. Nazionale Famiglie Numerose – Piemonte, Società Italiana di Alcologia – Sezione Piemonte, UCID Piemonte -. Un brutto segnale che ha come effetto diretto l’esclusione dalle audizioni dei rappresentanti della società civile, assicurata dal presidente del consiglio regionale Stefano Allasia, a seguito della mobilitazione del giugno 2020 in difesa degli effetti positivi dell’impianto normativo approvato solo cinque anni fa. Non tiene inoltre in alcun conto delle risultanze convergenti di tutte le analisi scientifiche svolte con rigore e sulla base di dati oggettivi forniti dai Monopoli di Stato da parte del Consiglio Nazionale delle Ricerche, dell’Istituto di Ricerche Economiche e Sociali per il Piemonte, dell’Osservatorio Epidemiologico delle Dipendenze del Piemonte, del Dipartimento Patologia delle dipendenze dell’ASL TO3 e dell’Osservatorio del Mercato del Lavoro regionale, che dimostrano in modo inoppugnabile l’efficacia preventiva e di contrasto della Legge, senza un significativo impatto sul versante occupazionale. Ancor peggio, l’iter di discussione in aula potrebbe vedere il contingentamento dei tempi, in modo da superare velocemente gli emendamenti che verranno probabilmente presentati. Un’urgenza incomprensibile, in un periodo di emergenza sanitaria, che blocca le attività del parlamento piemontese fino all’approvazione della nuova proposta di legge».

 

 

«Continuiamo a opporci alla modifica perché riteniamo che quella in vigore sia una buona legge, capace, come ampiamente dimostrato, di produrre ottimi risultati, negli anni della sua applicazione, risultati che hanno portato il Piemonte all’avanguardia in Italia sul fronte della riduzione della dipendenza dall’azzardo – proseguono le associazioni -. La modifica “Leone” è un’abrogazione totale della 9/2016, nonostante essa abbia permesso di contrastare il gioco d’azzardo patologico, il sovraindebitamento e il riciclaggio delle mafie nel settore. Azzerarla, in un momento di crisi economica, aumenterebbe esponenzialmente l’offerta del gioco e la possibilità per i piemontesi di cadere nella falsa speranza di risolvere i problemi attraverso l’azzardo. L’azione di smantellamento si fonda sull’eliminazione della cosiddetta “retroattività” (l’applicazione del criterio delle distanze dai “luoghi sensibili” anche agli esercizi con licenze antecedenti la Legge, quasi tutti…) e sulle limitazioni di orario di funzionamento degli apparecchi automatici di gioco, disposte dai Comuni».

«Chiediamo quindi alla maggioranza regioanle – concludono – di non procedere con quest’opera di smantellamento della legge 9/2016, di mantenere le promesse fatte mesi fa e di ascoltare le ragioni delle realtà che da anni si battono contro il gioco d’azzardo patologico, il sovraindebitamento, e le mafie. Difendiamo gli effetti di una buona legge e non accettiamo che si scommetta sulla salute dei piemontesi».

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Associazioni a favore della legge sul gioco d’azzardo: «Errore abrogarla». Le realtà del territorio si schierano contro la magigoranza in Regione che vuole abolire la nromativa al contrato del gioco d’azzardo patologico. Il testo sarà discusso domani, mercoledì 14 aprile, in consiglio regionale.

«La scelta della capigruppo bypassa la discussione nelle commissioni e la porta direttamente in consiglio – dicono all’unisono Acli, Commissione regionale Pastorale sociale e del lavoro, Piemonte e VdA, Avviso Pubblico, Libera Piemonte, Gruppo Abele, SIDT Società Italiana Tossicodipendenze, FederConsumatori Piemonte, La Scialuppa CRT Onlus, Fondazione San Matteo, Insieme Contro l’usura Onlus, Movimento Focolari Piemonte, Slot Mob, Azione Cattolica Piemonte e VdA, Cittadinanzattiva del Piemonte, Comunità Cenacolo, Comunità Papa Giovanni XXIII, Forum delle Associazioni Familiari del Piemonte Giuseppini del Murialdo, Giuseppini del Murialdo, Società San Vincenzo de’ Paoli Piemonte e VdA, AIPEC – Associazione italiana imprenditori per un’economia di comunione, ANFN – Assoc. Nazionale Famiglie Numerose – Piemonte, Società Italiana di Alcologia – Sezione Piemonte, UCID Piemonte -. Un brutto segnale che ha come effetto diretto l’esclusione dalle audizioni dei rappresentanti della società civile, assicurata dal presidente del consiglio regionale Stefano Allasia, a seguito della mobilitazione del giugno 2020 in difesa degli effetti positivi dell’impianto normativo approvato solo cinque anni fa. Non tiene inoltre in alcun conto delle risultanze convergenti di tutte le analisi scientifiche svolte con rigore e sulla base di dati oggettivi forniti dai Monopoli di Stato da parte del Consiglio Nazionale delle Ricerche, dell’Istituto di Ricerche Economiche e Sociali per il Piemonte, dell’Osservatorio Epidemiologico delle Dipendenze del Piemonte, del Dipartimento Patologia delle dipendenze dell’ASL TO3 e dell’Osservatorio del Mercato del Lavoro regionale, che dimostrano in modo inoppugnabile l’efficacia preventiva e di contrasto della Legge, senza un significativo impatto sul versante occupazionale. Ancor peggio, l’iter di discussione in aula potrebbe vedere il contingentamento dei tempi, in modo da superare velocemente gli emendamenti che verranno probabilmente presentati. Un’urgenza incomprensibile, in un periodo di emergenza sanitaria, che blocca le attività del parlamento piemontese fino all’approvazione della nuova proposta di legge».

 

 

«Continuiamo a opporci alla modifica perché riteniamo che quella in vigore sia una buona legge, capace, come ampiamente dimostrato, di produrre ottimi risultati, negli anni della sua applicazione, risultati che hanno portato il Piemonte all’avanguardia in Italia sul fronte della riduzione della dipendenza dall’azzardo – proseguono le associazioni -. La modifica “Leone” è un’abrogazione totale della 9/2016, nonostante essa abbia permesso di contrastare il gioco d’azzardo patologico, il sovraindebitamento e il riciclaggio delle mafie nel settore. Azzerarla, in un momento di crisi economica, aumenterebbe esponenzialmente l’offerta del gioco e la possibilità per i piemontesi di cadere nella falsa speranza di risolvere i problemi attraverso l’azzardo. L’azione di smantellamento si fonda sull’eliminazione della cosiddetta “retroattività” (l’applicazione del criterio delle distanze dai “luoghi sensibili” anche agli esercizi con licenze antecedenti la Legge, quasi tutti…) e sulle limitazioni di orario di funzionamento degli apparecchi automatici di gioco, disposte dai Comuni».

«Chiediamo quindi alla maggioranza regioanle – concludono – di non procedere con quest’opera di smantellamento della legge 9/2016, di mantenere le promesse fatte mesi fa e di ascoltare le ragioni delle realtà che da anni si battono contro il gioco d’azzardo patologico, il sovraindebitamento, e le mafie. Difendiamo gli effetti di una buona legge e non accettiamo che si scommetta sulla salute dei piemontesi».

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