Durante la tour di ieri, 25 febbraio, sulla programmazione dei fondi europei, inaugurato proprio a Novara, il presidente della Regione Alberto Cirio ha definito la nuova superstrada Novara – Vercelli un’opera fondamentale.
Già la scorsa settimana Novara Green si schierata contro il progetto (leggi qui). Oggi tutte le associazioni ambientaliste della città fanno fronte comune contro il progetto regionale: «Ribadiamo la nostra contrarietà a quest’opera che insieme a noi vede altre importanti associazioni novaresi – dicono i referenti di Novara Green, Legambiente, FIAB Novara e ProNatura -. Vogliamo essere molto chiari, non si tratta di un no a prescindere. Le nostre associazioni non credono all’ambientalismo che dice no a qualunque forma di sviluppo e a qualunque infrastruttura. Non si tratta pertanto di strumentalizzazione o ideologia, come ha dichiarato il consigliere regionale Lanzo, bensì una questione di merito. Riteniamo che in una scelta di priorità vengano prima altre cose e lo stesso sindaco Canelli, durante la conferenza, ci ha dato ragione nei contenuti ma purtroppo non nei fatti conseguenti. Infatti è stato lo stesso a dichiarare che la fermata dell’alta velocità e il collegamento veloce con Malpensa, con la riqualificazione della stazione delle Ferrovie Nord, sono delle vere priorità per il nostro territorio. Allora ci chiediamo: perchè non fare ora uno sforzo comune coraggioso per portare a compimento il risultato grazie ai soldi del Recovery? Perchè dare priorità a quella che abbiamo ribattezzato la “Superstrada della Paniscia” e non a questi progetti decisamente più importanti per la città e il territorio novarese? Se non ora quando?».
«La Regione ieri ha insistito sulla strategicità della Novara-Vercelli sottolineando che avrebbe un ridotto impatto ambientale cosa di cui dubitiamo in quanto, facendo due conti, il consumo di suolo sarebbe pari o superiore a 500 mila metri quadrati di terreno agricolo – continuano -. Per rendere l’idea parliamo di una superficie da cementificare pari a più di cento campi da calcio. Se la necessità è quella di mettere in sicurezza la strada esistente, tagliando fuori gli abitati di Cameriano e Orfengo, perchè non attuare il progetto esecutivo regionale del 2009-2012, per altro pagato con le risorse dei cittadini, di revisione dell’attuale sede stradale rendendola in alcuni tratti a due corsie e del costo allora stimato di 36 milioni di euro? In questo caso non saremmo assolutamente contrari all’opera che avrebbe costi limitati e consumo di suolo decisamente inferiore».
«Dato che vogliamo essere costruttivi e pragmatici – dicono ancora le associazioni – se la Regione continuerà nella sua convinzione di voler costruire questo ormai obsoleto progetto, almeno lo ripensi in chiave di strada del futuro con la realizzazione di una ciclabile alberata accanto alla superstrada, come la stessa Regione sta realizzando per il tratto Novara-Garbagna in modo da connettere le città di Novara e Vercelli con una bella “autostrada delle biciclette” che avrebbe anche delle implicazioni per il cicloturismo, visto che sono state recentemente messe a disposizione dei comuni risorse regionali per i collegamenti ciclabili intercomunali».
«Oltre agli annunci, il nostro invito è quello di riflettere davvero su quali siano le priorità per il Piemonte Orientale e quali opere saranno in grado di dare un futuro a questo territorio – concludono -. Serve da subito un tavolo di discussione con tutti i partiti politici, le associazioni e gli imprenditori che nel giro di un mese produca una proposta forte e condivisa su come utilizzare i soldi che arriveranno dal Recovery Fund. Le nostre sssociazioni ci sono per dare una mano a far sentire la voce dei cittadini».
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Il progetto del 2012 è stato respinto dal Tar. Quindi sarebbe il caso di baipassare solo i centri abitati ed allargare il resto della strada. Si spenderebbe decisamente meno. La superstrada a quattro corsie è decisamente inutile.