Rubano un telefono cellulare a un ragazzo di nazionalità afghana ma finiscono quasi subito in manette grazie all'intervento degli agenti della Questura di Novara. Il fatto è accaduto intorno alle 22 dello scorso martedì 27 aprile quando i poliziotti sono intervenuti nei pressi di largo Don Minzoni dopo aver ricevuto la segnalazione di una rapina in corso. Qui gli agenti prendevano contatti con la vittima che, in compagnia di un suo conoscente, aveva appena formato due dei tre aggressori, ottenendo le necessarie informazioni sul terzo soggetto che nel frattempo si era velocemente allontanato con il “bottino”, un telefono cellulare.   Tramite la traccia GPS fornita dall'applicazione “Trova il mio iPhone”, gli agenti si mettevano alla ricerca del fuggitivo, rintracciandolo presso la propria abitazione. Anche il telefonino veniva rinvenuto, occultato in un aiuola all'ingresso del condominio. Dai successivi accertamenti è emerso che uno dei tre ragazzi risulta già destinatario della misura di prevenzione dell'avviso orale e con numerosi precedenti di polizia, essendo stato riconosciuto come uno degli autori dei disordini creatisi all'ingresso della Questura di Novara la notte del 20 giugno dello scorso anno. Il Giudice per le Indagini Preliminari ha poi convalidato gli arresti dei soggetti per il reato di rapina aggravate e ha contestualmente disposto per uno dei tre anche la misura cautelare degli arresti domiciliari, aggravata pochi giorni dopo anche con il divieto di comunicare verso l'esterno, per avere tenuto durante gli arresti domiciliari una condotta non conforme alle disposizioni normative.