Avvicina pensionato in stazione e lo convince a prelevare in posta: condannata per truffa

Si tratta di fatti avvenuti l’11 giugno 2017, in piazza Garibaldi sui muretti vicino alla stazione. La donna, assieme alla ragazzina, aveva circondato un pensionato galliatese di 75 anni, e teneva in mano il suo libretto postale e anche 350 euro in contanti, che la polizia ha poi sequestrato

La polizia era intervenuta perché in piazza Garibaldi era stata segnalata la presenza di due donne attorno a un anziano. Una scena che pareva sospetta. Probabilmente, così aveva detto un passante telefonando al 113, stavano cercando di raggirarlo. E, quando sono arrivati sul posto, gli agenti hanno in effetti visto due donne, una con una busta trasparente in mano, contenente un libretto postale e dei soldi. Hanno chiesto chi fosse l’uomo e loro si sono affrettate a rispondere che era uno zio. Poi, rivolte all’anziano, hanno cercato di conquistare il suo consenso: «Zio, è vero che sono tua nipote?», aveva detto una delle due. Peccato che, dopo le verifiche del caso, era emerso che fra loro non c’era alcun rapporto di parentela. E per quella truffa G.L., quarantaduenne novarese, è stato condannata in tribunale a 1 anno e 5 mesi di reclusione. Il pm aveva chiesto 9 mesi, mentre la difesa l’assoluzione per mancanza di prove che l’imputato volesse derubare l’anziano. La complice, all’epoca minorenne, era stata segnalata al competente tribunale di Torino.

Si tratta di fatti avvenuti l’11 giugno 2017, in piazza Garibaldi sui muretti vicino alla stazione. La donna, assieme alla ragazzina, aveva circondato un pensionato galliatese di 75 anni, e teneva in mano il suo libretto postale e anche 350 euro in contanti, che la polizia ha poi sequestrato.

L’anziano, aveva ricostruito la polizia, abitava a Massa ma si era allontanato dalla casa della figlia perché voleva tornare nel Novarese, di dove era originario e dove aveva abitato fino a poco tempo prima. Quando era stato accompagnato in questura, si era lasciato andare dicendo che non conosceva assolutamente le due donne. Ma che, non si ricorda come, erano andati a prelevare circa 370 euro. Il pensionato è stato ascoltato in videoconferenza perché, vista l’attuale lontananza da Novara e gli acciacchi di salute, non se l’è sentita di affrontare il viaggio da solo.

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Avvicina pensionato in stazione e lo convince a prelevare in posta: condannata per truffa

Si tratta di fatti avvenuti l’11 giugno 2017, in piazza Garibaldi sui muretti vicino alla stazione. La donna, assieme alla ragazzina, aveva circondato un pensionato galliatese di 75 anni, e teneva in mano il suo libretto postale e anche 350 euro in contanti, che la polizia ha poi sequestrato

La polizia era intervenuta perché in piazza Garibaldi era stata segnalata la presenza di due donne attorno a un anziano. Una scena che pareva sospetta. Probabilmente, così aveva detto un passante telefonando al 113, stavano cercando di raggirarlo. E, quando sono arrivati sul posto, gli agenti hanno in effetti visto due donne, una con una busta trasparente in mano, contenente un libretto postale e dei soldi. Hanno chiesto chi fosse l’uomo e loro si sono affrettate a rispondere che era uno zio. Poi, rivolte all’anziano, hanno cercato di conquistare il suo consenso: «Zio, è vero che sono tua nipote?», aveva detto una delle due. Peccato che, dopo le verifiche del caso, era emerso che fra loro non c’era alcun rapporto di parentela. E per quella truffa G.L., quarantaduenne novarese, è stato condannata in tribunale a 1 anno e 5 mesi di reclusione. Il pm aveva chiesto 9 mesi, mentre la difesa l’assoluzione per mancanza di prove che l’imputato volesse derubare l’anziano. La complice, all’epoca minorenne, era stata segnalata al competente tribunale di Torino.

Si tratta di fatti avvenuti l’11 giugno 2017, in piazza Garibaldi sui muretti vicino alla stazione. La donna, assieme alla ragazzina, aveva circondato un pensionato galliatese di 75 anni, e teneva in mano il suo libretto postale e anche 350 euro in contanti, che la polizia ha poi sequestrato.

L’anziano, aveva ricostruito la polizia, abitava a Massa ma si era allontanato dalla casa della figlia perché voleva tornare nel Novarese, di dove era originario e dove aveva abitato fino a poco tempo prima. Quando era stato accompagnato in questura, si era lasciato andare dicendo che non conosceva assolutamente le due donne. Ma che, non si ricorda come, erano andati a prelevare circa 370 euro. Il pensionato è stato ascoltato in videoconferenza perché, vista l’attuale lontananza da Novara e gli acciacchi di salute, non se l’è sentita di affrontare il viaggio da solo.

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