Bando nuovo ospedale prorogato al 15 novembre: «Le imprese interessate chiedono chiarimenti»

Il direttore del Maggiore, Zulian: «Non inciderà sulla tempistica». Immediata la reazione del vicepresidente della commissione Sanità in Regione, Rossi: «Ospedale e Regione non governano il processo, lo subiscono»

La chiusura del bando per l’assegnazione dei lavori di costruzione del nuovo ospedale di Novara – è stata ulteriormente posticipata al 15 novembre dopo che a luglio era già stata prorogata al 30 settembre.

Una decisione presa dal Comitato di vigilanza della Città della Salute e della Scienza «per la complessità dei quesiti posti alla Stazione appaltante di Novara da alcune imprese evidentemente interessate a partecipare al bando e la necessità di approfondire le tematiche». Osservazioni che ha portato il Comitato a «prorogare la scadenza per la presentazione delle domande».

«Si tratta di una proroga tecnica, per altro prevista dal Codice degli appalti, che ha l’obiettivo da un lato di agevolare la maggior partecipazione possibile al bando e dall’altro di garantire la massima trasparenza e concorrenza tra le aziende interessate – spiega Gianfranco Zulian, direttore generale dell’ospedale Maggiore -. La proroga non inciderà sulla tempistica prevista: entro fine anno potrà comunque essere scelto il progetto migliore e nella prossima primavera sarà possibile aprire il cantiere».

Immediata la reazione del vicepresidente della commissione Sanità e consigliere regionale del Pd, Domenico Rossi: «Di fronte all’ennesimo rinvio del bando, a molti verrà in mente la pièce teatrale “Aspettando Godot” di Samuel Beckett – dichiara -. Appare evidente che Ospedale Maggiore e Regione non governano il processo, ma lo stanno subendo: ogni volta che il traguardo è vicino succede qualcosa per cui si rende necessario un rinvio, annunciato sempre come l’ultimo e non rilevante sulla tempistica complessiva. Questa volta le imprese chiedono chiarimenti: non c’era tempo di fornirli entro la scadenza di fine di settembre? E se i chiarimenti non fossero sufficienti? Si rinvierà ulteriormente? Invece di rinviare nuovamente la scadenza, la Regione si attivi per fornire sostegno all’azienda ospedaliero-universitaria in termini di professionalità e personale dedicato al progetto così da velocizzare i tempi ed evitare altri slittamenti futuri. Sempre di più emerge la necessità di centralizzare i processi di gestione dei partenariati pubblico-privati ed evitare lo spezzatino delle singole stazioni appaltanti».

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Bando nuovo ospedale prorogato al 15 novembre: «Le imprese interessate chiedono chiarimenti»

Il direttore del Maggiore, Zulian: «Non inciderà sulla tempistica». Immediata la reazione del vicepresidente della commissione Sanità in Regione, Rossi: «Ospedale e Regione non governano il processo, lo subiscono»

La chiusura del bando per l’assegnazione dei lavori di costruzione del nuovo ospedale di Novara – è stata ulteriormente posticipata al 15 novembre dopo che a luglio era già stata prorogata al 30 settembre.

Una decisione presa dal Comitato di vigilanza della Città della Salute e della Scienza «per la complessità dei quesiti posti alla Stazione appaltante di Novara da alcune imprese evidentemente interessate a partecipare al bando e la necessità di approfondire le tematiche». Osservazioni che ha portato il Comitato a «prorogare la scadenza per la presentazione delle domande».

«Si tratta di una proroga tecnica, per altro prevista dal Codice degli appalti, che ha l’obiettivo da un lato di agevolare la maggior partecipazione possibile al bando e dall’altro di garantire la massima trasparenza e concorrenza tra le aziende interessate – spiega Gianfranco Zulian, direttore generale dell’ospedale Maggiore -. La proroga non inciderà sulla tempistica prevista: entro fine anno potrà comunque essere scelto il progetto migliore e nella prossima primavera sarà possibile aprire il cantiere».

Immediata la reazione del vicepresidente della commissione Sanità e consigliere regionale del Pd, Domenico Rossi: «Di fronte all’ennesimo rinvio del bando, a molti verrà in mente la pièce teatrale “Aspettando Godot” di Samuel Beckett – dichiara -. Appare evidente che Ospedale Maggiore e Regione non governano il processo, ma lo stanno subendo: ogni volta che il traguardo è vicino succede qualcosa per cui si rende necessario un rinvio, annunciato sempre come l’ultimo e non rilevante sulla tempistica complessiva. Questa volta le imprese chiedono chiarimenti: non c’era tempo di fornirli entro la scadenza di fine di settembre? E se i chiarimenti non fossero sufficienti? Si rinvierà ulteriormente? Invece di rinviare nuovamente la scadenza, la Regione si attivi per fornire sostegno all’azienda ospedaliero-universitaria in termini di professionalità e personale dedicato al progetto così da velocizzare i tempi ed evitare altri slittamenti futuri. Sempre di più emerge la necessità di centralizzare i processi di gestione dei partenariati pubblico-privati ed evitare lo spezzatino delle singole stazioni appaltanti».

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