Bar della stazione, porte chiuse fino a data da destinarsi

Approvata (non senza polemiche) in consiglio comunale la mozione presentata dal Partito Democratico, ma di una data certa per l'apertura non c'è traccia

È stata la consigliera del Partito Democratico Milù Allegra a illustrare, questa mattina, 18 novembre, durante il consiglio comunale, la mozione presentata sul bar della stazione la cui chiusura risalente al 2018 «non è un bel biglietto da visita per la nostra città». Un testo con cui la minoranza chiedeva che l’amministrazione si impegnasse a intraprendere tutte le azioni necessarie a garantire efficienza e modernità alla stazione della seconda città del Piemonte e a interloquire con RFI per esplicitare una data di apertura certa.

Nel suo intervento Allegra ha sottolineato come il 13 febbraio 2023 il sindaco Canelli aveva affermato che «stanno andando avanti i lavori del bar da parte del soggetto aggiudicatario della gestione che auspicabilmente aprirà tra qualche mese» in un quadro complessivo che avrebbe interessato anche i lavori di riqualificazione della stazione per una nuova biglietteria, una nuova illuminazione, la sistemazione della sala d’aspetto, il rifacimento della facciata e della pavimentazione esterna» sottolineando come anche RFI dichiarava che entro fine 2023 il bar avrebbe riaperto al pubblico.

«Chiediamo sempre maggiore sicurezza per alcuni luoghi e sappiamo bene che i luoghi vuoti sono meno sicuri di quelli pieni. Avere un presidio sociale all’interno di quel luogo per i pendolari che al mattino e alla sera transitano dalla stazione, significherebbe favorire la sicurezza della stazione» ha dichiarato la consigliera dem Cinzia Spilinga seguita dagli interventi di Mauro Gigantino (Fdi) che ha detto «d’accordo con quanto affermato dai consiglieri dell’opposizione, anche perché oggi attorno alla stazione si creano luoghi che non rappresentano esempi di integrazione positiva» e Tiziana Napoli (Forza Novara) che rimarca come «la proposta dei consiglieri di minoranza è in linea con quanto abbiamo perseguito fin qui, organizzando eventi culturali in stazione nell’ottica di ridurre la presenza di comportamenti scorretti».

L’idillio tra le forze in aula si è interrotto dopo l’intervento della consigliera Sara Paladini che ha rimarcato come «è da sei anni che sottolineiamo la situazione e ogni volta ci viene risposto che il bar sta per aprire. Oggi spero che sia diverso, da quello che percepisco la maggioranza è a favore, ma questa mozione non ha un colore politico, bensì risponde a una necessità di presidio e di pubblica utilità» aggiungendo che con la chiusura del bar la stazione è stata svuotata dalle sue funzioni primarie e che «siamo di fronte a una situazione surreale e imbarazzante. Se il sindaco della seconda città della regione non riesce ad avere rilevanza nei confronti del gruppo grandi stazioni, allora c’è un problema politico, significa che la Lega, Fratelli d’Italia e il comune di Novara non contano niente, nonostante ci sia un ministro dei trasporti che fa fermare i treni, ma non riesce a far aprire un bar in stazione a Novara».

È stato il capogruppo di Fdi Michele Ragno a rispondere all’intervento della consigliera Paladini affermando che, nonostante la volontà iniziale di approvare la mozione, «a seguito dell’intervento abbiamo deciso di emendare questo documento perché la consigliera ha detto che il sindaco non ha rilevanza». Il motivo dell’emendamento è stato quello di ribadire che «la competenza è di grandi stazioni e non direttamente del comune e per ricordare che il sindaco fino ad oggi si è impegnato per questo problema. Non accettiamo l’idea che il sindaco sia inadempiente sul tema».

Dopo la sospensione il testo è stato approvato all’unanimità, ma non contiene una data certa sulla riapertura del bar: i pendolari novaresi dovranno rassegnarsi a vedere le porte del bar della stazione chiuse a data da destinarsi.

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Luca Galuppini

24 anni, laureato con lode in Politics, Philosophy and Public Affairs presso l'Università degli Studi di Milano, lavora come addetto stampa.

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Bar della stazione, porte chiuse fino a data da destinarsi

Approvata (non senza polemiche) in consiglio comunale la mozione presentata dal Partito Democratico, ma di una data certa per l’apertura non c’è traccia

È stata la consigliera del Partito Democratico Milù Allegra a illustrare, questa mattina, 18 novembre, durante il consiglio comunale, la mozione presentata sul bar della stazione la cui chiusura risalente al 2018 «non è un bel biglietto da visita per la nostra città». Un testo con cui la minoranza chiedeva che l’amministrazione si impegnasse a intraprendere tutte le azioni necessarie a garantire efficienza e modernità alla stazione della seconda città del Piemonte e a interloquire con RFI per esplicitare una data di apertura certa.

Nel suo intervento Allegra ha sottolineato come il 13 febbraio 2023 il sindaco Canelli aveva affermato che «stanno andando avanti i lavori del bar da parte del soggetto aggiudicatario della gestione che auspicabilmente aprirà tra qualche mese» in un quadro complessivo che avrebbe interessato anche i lavori di riqualificazione della stazione per una nuova biglietteria, una nuova illuminazione, la sistemazione della sala d’aspetto, il rifacimento della facciata e della pavimentazione esterna» sottolineando come anche RFI dichiarava che entro fine 2023 il bar avrebbe riaperto al pubblico.

«Chiediamo sempre maggiore sicurezza per alcuni luoghi e sappiamo bene che i luoghi vuoti sono meno sicuri di quelli pieni. Avere un presidio sociale all’interno di quel luogo per i pendolari che al mattino e alla sera transitano dalla stazione, significherebbe favorire la sicurezza della stazione» ha dichiarato la consigliera dem Cinzia Spilinga seguita dagli interventi di Mauro Gigantino (Fdi) che ha detto «d’accordo con quanto affermato dai consiglieri dell’opposizione, anche perché oggi attorno alla stazione si creano luoghi che non rappresentano esempi di integrazione positiva» e Tiziana Napoli (Forza Novara) che rimarca come «la proposta dei consiglieri di minoranza è in linea con quanto abbiamo perseguito fin qui, organizzando eventi culturali in stazione nell’ottica di ridurre la presenza di comportamenti scorretti».

L’idillio tra le forze in aula si è interrotto dopo l’intervento della consigliera Sara Paladini che ha rimarcato come «è da sei anni che sottolineiamo la situazione e ogni volta ci viene risposto che il bar sta per aprire. Oggi spero che sia diverso, da quello che percepisco la maggioranza è a favore, ma questa mozione non ha un colore politico, bensì risponde a una necessità di presidio e di pubblica utilità» aggiungendo che con la chiusura del bar la stazione è stata svuotata dalle sue funzioni primarie e che «siamo di fronte a una situazione surreale e imbarazzante. Se il sindaco della seconda città della regione non riesce ad avere rilevanza nei confronti del gruppo grandi stazioni, allora c’è un problema politico, significa che la Lega, Fratelli d’Italia e il comune di Novara non contano niente, nonostante ci sia un ministro dei trasporti che fa fermare i treni, ma non riesce a far aprire un bar in stazione a Novara».

È stato il capogruppo di Fdi Michele Ragno a rispondere all’intervento della consigliera Paladini affermando che, nonostante la volontà iniziale di approvare la mozione, «a seguito dell’intervento abbiamo deciso di emendare questo documento perché la consigliera ha detto che il sindaco non ha rilevanza». Il motivo dell’emendamento è stato quello di ribadire che «la competenza è di grandi stazioni e non direttamente del comune e per ricordare che il sindaco fino ad oggi si è impegnato per questo problema. Non accettiamo l’idea che il sindaco sia inadempiente sul tema».

Dopo la sospensione il testo è stato approvato all’unanimità, ma non contiene una data certa sulla riapertura del bar: i pendolari novaresi dovranno rassegnarsi a vedere le porte del bar della stazione chiuse a data da destinarsi.

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Luca Galuppini

24 anni, laureato con lode in Politics, Philosophy and Public Affairs presso l'Università degli Studi di Milano, lavora come addetto stampa.