Bar e ristoranti riaprono all’aperto. Associazioni di categoria: «Non molto, ma un segnale positivo»

Lunedì 26 aprile apriranno bar e ristoranti, a pranzo e a cena, ma solo all’aperto con il coprifuco che resta fissato alle 22. L’ha detto ieri pomeriggio il premier Draghi durante con la conferenza stampa tenuta insieme al ministro Speranza che ha dichiarato «per serietà non possiamo pensare che le regole cambino da un giorno all’altro. Si va per gradualità».

E sull’apertura dei locali sono negli spazi esterni, ieri sera il sindaco Alessandro Canelli ha ribadito la «possibilità di allestire plateatici gratuiti ampliati rispetto alle normali autorizzazioni rilasciate in situazioni pre Covid». (leggi qui)

Parzialmente soddisfatte le associazioni di categorie che fino a pochi giorni fa protestavano per la mancanza di una data di riapertura: «Disposizioni che non guariscono, ma che permettono di respirare. Capisco se non si possa allentare da un giorno all’altro – dice il presidente di Confcommercio Alto Piemonte Maurizio Grifoni -. Se il piano vaccini, oltre che essere annunciato, venisse anche applicato, si potrebbe aprire in modo più responsabile sapendo di aver messo in sicurezza le fasce più deboli. Sicuramente è un passo avanti rispetto a qualche giorno fa: ovviamente dovremo continuamente tenere presente un equilibrio delicato tra sanità e ed economia. Credo che gli aspetti fondamentali da considerare siano: fare controlli dove serve, ripristinare le situazioni precedenti, dare la possibilità di uno spazio esterno a tutti».

«Anche all’esterno si dovrà comunque garantire il metro di distanza – commenta il direttore di Confesercenti Piemonte Nord Luigi Minicucci -. Certamente pensare di cenare fuori a Novara mese di aprile con le temperature che ci sono non sarà facile. Ricordo, però, anni fa quando organizzavamo il Mercato europeo sull’Allea per il 25 aprile: la stagione è sempre stata clemente, speriamo lo sai anche quest’anno. Quando si potranno occupare anche gli spazi interni, se è vero che dovranno essere rispettati i due metri tra i tavoli, i locali saranno costretti a occupare non più del 40%. Comunque prima di qualunque considerazione, voglio leggere il testo della disposizione e capire quale sia il protocollo definitivo. Cogliamo questi piccolo passo avanti come un segnale positivo: tra un paio di mesi speriamo si possa allentare di più, cerchiamo di avere fiducia nei vaccini».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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