Barriere ferroviarie antirumore: dal Ministero è arrivato il no definitivo

Con il parere negativo del Dicastero di Villa Patrizi dovrebbe essersi chiusa per sempre la vicenda riguardante la costruzione da parte di Rfi di questi manufatti lungo diverse linee, tra cui la tratta Novara – Arona. Soddisfazione dell'assessore Mattiuz ma Esposito, a nome dei residenti, non canta ancora vittoria

Per le barriere ferroviarie antirumore adesso c’é il no definitivo anche da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. All’Ufficio urbanistica del Comune di Novara è infatti pervenuta una nota ufficiale da parte di Rfi (Rete ferroviaria italiana), accompagnata dal decreto del Dicastero di Villa Patrizi guidato da Matteo Salvini, che mette la parola fine all’eventualità della costruzione di questo tipo manufatto, che a Novara interessavano le linee per Arona e Torino, in particolare quella a doppio binario sino a Vignale. Il progetto, da diversi residenti del quartiere Nord definito una sorta di nuovo “muro di Berlino”, che prevedeva l’installazione di pannelli alti oltre 7 metri e collocati a ridosso della massicciata, ma anche a pochi metri dalle abitazioni.


A esprimere a suo tempo parere contrario era stato anche lo stesso Comune di Novara e ora Valter Mattiuz, assessore all’Urbanistica, non può che esprimere soddisfazione per questa notizia proveniente da Roma: «E’ stato un lungo percorso – ha spiegato – ma molto partecipato. Nella decisione di opporsi all’installazione delle barriere la nostra amministrazione ha scelto di coinvolgere cittadini, associazioni ed enti interessati, arrivando a formulare, attraverso l’assemblea di Palazzo Cabrino, una delibera nella quale abbiamo unanimemente espresso opposizione a questa eventualità. Rfi ha preso atto della decisione attenendosi al decreto che prevede comunque che il parere del Comune interessato sia vincolante e permanente. Chiudiamo quindi con grande soddisfazione una procedura che, se fosse stata attuata, avrebbe avuto pesanti impatti sul territorio e sulla vita dei novaresi».


Chi ancora ha scelto non non cantare ancora vittoria è invece Roberto Esposito, portavoce di un comitato spontaneo sorto tempo fa fra i residenti limitrofi alla linea ferroviaria per Vignale: «Prendiamo atto di questa positiva soluzione e ringraziamo il Comune per l’impegno profuso durante l’intera vicenda – ha detto Esposito – Tuttavia aspettiamo ancora perché non vorremmo che si ripetesse anche a Novara quanto accaduto altrove». Parlando di questo Esposito ha citato il verbale di una riunione di una Conferenza dei servizi tenutasi a Roma lo scorso 21 giugno, dove l’ingegner Luigi Pellegrino, in rappresentanza di Rfi, prendeva atto del parere già allora negativo, ma che “in qualità di soggetto proponente”, avrebbe sviluppato, “previe interlocuzioni con gli enti interessati, un nuovo progetto”. Ipotesi che a questo punto dovrebbe essere tramontato, con la parola “fine” scritta dal Ministero.

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Barriere ferroviarie antirumore: dal Ministero è arrivato il no definitivo

Con il parere negativo del Dicastero di Villa Patrizi dovrebbe essersi chiusa per sempre la vicenda riguardante la costruzione da parte di Rfi di questi manufatti lungo diverse linee, tra cui la tratta Novara – Arona. Soddisfazione dell’assessore Mattiuz ma Esposito, a nome dei residenti, non canta ancora vittoria

Per le barriere ferroviarie antirumore adesso c’é il no definitivo anche da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. All’Ufficio urbanistica del Comune di Novara è infatti pervenuta una nota ufficiale da parte di Rfi (Rete ferroviaria italiana), accompagnata dal decreto del Dicastero di Villa Patrizi guidato da Matteo Salvini, che mette la parola fine all’eventualità della costruzione di questo tipo manufatto, che a Novara interessavano le linee per Arona e Torino, in particolare quella a doppio binario sino a Vignale. Il progetto, da diversi residenti del quartiere Nord definito una sorta di nuovo “muro di Berlino”, che prevedeva l’installazione di pannelli alti oltre 7 metri e collocati a ridosso della massicciata, ma anche a pochi metri dalle abitazioni.


A esprimere a suo tempo parere contrario era stato anche lo stesso Comune di Novara e ora Valter Mattiuz, assessore all’Urbanistica, non può che esprimere soddisfazione per questa notizia proveniente da Roma: «E’ stato un lungo percorso – ha spiegato – ma molto partecipato. Nella decisione di opporsi all’installazione delle barriere la nostra amministrazione ha scelto di coinvolgere cittadini, associazioni ed enti interessati, arrivando a formulare, attraverso l’assemblea di Palazzo Cabrino, una delibera nella quale abbiamo unanimemente espresso opposizione a questa eventualità. Rfi ha preso atto della decisione attenendosi al decreto che prevede comunque che il parere del Comune interessato sia vincolante e permanente. Chiudiamo quindi con grande soddisfazione una procedura che, se fosse stata attuata, avrebbe avuto pesanti impatti sul territorio e sulla vita dei novaresi».


Chi ancora ha scelto non non cantare ancora vittoria è invece Roberto Esposito, portavoce di un comitato spontaneo sorto tempo fa fra i residenti limitrofi alla linea ferroviaria per Vignale: «Prendiamo atto di questa positiva soluzione e ringraziamo il Comune per l’impegno profuso durante l’intera vicenda – ha detto Esposito – Tuttavia aspettiamo ancora perché non vorremmo che si ripetesse anche a Novara quanto accaduto altrove». Parlando di questo Esposito ha citato il verbale di una riunione di una Conferenza dei servizi tenutasi a Roma lo scorso 21 giugno, dove l’ingegner Luigi Pellegrino, in rappresentanza di Rfi, prendeva atto del parere già allora negativo, ma che “in qualità di soggetto proponente”, avrebbe sviluppato, “previe interlocuzioni con gli enti interessati, un nuovo progetto”. Ipotesi che a questo punto dovrebbe essere tramontato, con la parola “fine” scritta dal Ministero.

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