Bar della stazione e Distretto del commercio infiammano il consiglio comunale

I toni di sono accesi in occasione di alcune interrogazioni presentate dal gruppo “dem”. Paladini: «Basta bugie in questa città»

Un paio di argomenti hanno acceso le due ore dedicate alle interrogoazioni nell’ultimo Consiglio comunale di ieri, giovedì 17 marzo. Entrambi hanno avuto come protagonista la consigliera del Pd Sara Paladini, che ha incalzato la maggioranza sull’ancora mancata attuazione del Distretto urbano del commercio così come sulla riapertura del bar all’interno della stazione ferroviaria.


Il primo tema ha visto rispondere l’assessore Marina Chiarelli, che dopo aver ripercorso l’inter seguito al progetto della Regione Piemonte, ha poi spiegato che il mancato “decollo” del Distretto sarebbe dovuto a «divergenze esistenti fra le quattro organizzazioni di categoria (Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato e Cna, ndr) in ordine al ruolo da attribuire alle stesse all’interno del nuovo soggetto». Divergenze che impedirebbero tra l’altro di giungere alla nomina del manager.


Paladini, oltre a dichiararsi insoddisfatta della risposta, ha evidenziato come «ci sia un’estrema urgenza di affrontare questo argomento, vista la grave situazione esistente nel commercio cittadino. Grazie alla Regione arriva questa opportunità dei Distretti, ma siamo oltre i tempi e oggi l’amministrazione scarica tutta la responsabilità sulle associazioni».


Capitolo esercizio di somministrazione all’interno della stazione. Per Paladini «nel 2019 il sindaco aveva preso l’impegno di ad interessarsi per favorire l’occupazione degli spazi commerciali della stazione annunciando la riapertura entro la fine di quell’anno, ma dopo tre anni nulla è stato fatto». E di fronte alla risposta di Chiarelli l’esponente “dem” è sbottata: «Da cinque anni Canelli fa annunci e uno di questi è quello della stazione e oggi ci sentiamo dire dall’assessore che ci sono nove esercizi aperti a una distanza massima di 250 metri dalla stazione… Basta con le bugie in questa città».


«Non ho detto nessuna bugia – ha replicato il primo cittadino – Mi era stato riferito da Rfi che una società si era giudicata il bando per la gestione del bar e dell’edicola-tabacchi. Poi i tempi si sono dilatati».

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I toni di sono accesi in occasione di alcune interrogazioni presentate dal gruppo “dem”. Paladini: «Basta bugie in questa città»

Un paio di argomenti hanno acceso le due ore dedicate alle interrogoazioni nell'ultimo Consiglio comunale di ieri, giovedì 17 marzo. Entrambi hanno avuto come protagonista la consigliera del Pd Sara Paladini, che ha incalzato la maggioranza sull'ancora mancata attuazione del Distretto urbano del commercio così come sulla riapertura del bar all'interno della stazione ferroviaria.


Il primo tema ha visto rispondere l'assessore Marina Chiarelli, che dopo aver ripercorso l'inter seguito al progetto della Regione Piemonte, ha poi spiegato che il mancato “decollo” del Distretto sarebbe dovuto a «divergenze esistenti fra le quattro organizzazioni di categoria (Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato e Cna, ndr) in ordine al ruolo da attribuire alle stesse all'interno del nuovo soggetto». Divergenze che impedirebbero tra l'altro di giungere alla nomina del manager.


Paladini, oltre a dichiararsi insoddisfatta della risposta, ha evidenziato come «ci sia un'estrema urgenza di affrontare questo argomento, vista la grave situazione esistente nel commercio cittadino. Grazie alla Regione arriva questa opportunità dei Distretti, ma siamo oltre i tempi e oggi l'amministrazione scarica tutta la responsabilità sulle associazioni».


Capitolo esercizio di somministrazione all'interno della stazione. Per Paladini «nel 2019 il sindaco aveva preso l'impegno di ad interessarsi per favorire l'occupazione degli spazi commerciali della stazione annunciando la riapertura entro la fine di quell'anno, ma dopo tre anni nulla è stato fatto». E di fronte alla risposta di Chiarelli l'esponente “dem” è sbottata: «Da cinque anni Canelli fa annunci e uno di questi è quello della stazione e oggi ci sentiamo dire dall'assessore che ci sono nove esercizi aperti a una distanza massima di 250 metri dalla stazione… Basta con le bugie in questa città».


«Non ho detto nessuna bugia – ha replicato il primo cittadino – Mi era stato riferito da Rfi che una società si era giudicata il bando per la gestione del bar e dell'edicola-tabacchi. Poi i tempi si sono dilatati».

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