Sono state presentate dal vescovo mons. Franco Giulio Brambilla, dal suo delegato per la causa di beatificazione padre Marco Canali le modalità della cerimonia di beatificazione di don Giuseppe Rossi, il parroco di Castiglione Ossola ucciso dai fascisti in odio della fede un anno prima della Liberazione. La cerimonia si svolgerà domenica 26 maggio alle 16 nel duomo di Novara, che sarà collegato con la basilica di San Gaudenzio, dove si riunirà un’altra parte di fedeli con posti a sedere: 1.300 in tutto ma è ancora possibile iscriversi per avere il pass sul sito della Diocesi di Novara.
Il vescovo ha ripercorso le tappe del processo canonico che a Roma ha portato al riconoscimento del martirio di questo giovane parroco, una beatificazione tutta novarese poiché la precedente cerimonia per la beatificazione di Antonio Rosmini ha coinvolto molto i Rosminiani per un personaggio di statura mondiale.
Don Rossi non è stato un prete partigiano, oppure fiancheggiatore dei partigiani, ma un parroco che non ha voluto abbandonare i suoi fedeli fino ad esporsi al massimo pericolo e a perdere la vita.
La cerimonia sarà celebrata dal cardinale Marcello Semeraro, capo del Dicastero delle Cause dei Santi, insieme a mons. Brambilla, all’arcivescovo di Vercelli e al vescovo emerito di Biella.
Concelebreranno con loro 150 sacerdoti: dopo la lettura del decreto con cui si proclama Bbato don Rossi verrà scoperta l’immagine del martire accanto all’altare della cattedrale. E’ prevista già la presenza di una folta delegazione di autorità civili e fedeli dall’Ossola e da Varallo Pombia, paese Natale del sacerdote. Anche un gruppo di cugini di don Rossi, immigrati in Francia e residenti a Chambery, insieme alla nipote, figlia di una sorella, saranno presenti.
L’Associazione Alpini e l’Oftal e gli scout hanno garantito la collaborazione di volontari per il servizio d’ordine e così la Cri e Novara Soccorso.
Sempre sul sito della Diocesi di Novara sono consultabili gratuitamente numerosi scritti originali di don Rossi, per conoscerne meglio la figura e anche l’audio di un racconto originale sulla giornata del martirio dello scrittore novarese Alessandro Barbaglia e recitato dall’autore stesso in occasione di un incontro con i giovani della Diocesi.