Beni confiscati alla mafia, un bando per assegnarli agli enti che lavorano nel sociale

Beni confiscati alla mafia, un bando per assegnarli agli enti che lavorano nel sociale. È il progetto dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC) che ha indetto un’istruttoria pubblica per l’individuazione di enti e associazioni del privato sociale cui assegnare, a titolo gratuito, immobili confiscati in via definitiva affinché siano destinati a finalità sociali.

L’attenzione è concentrata sul territorio novarese perchè degli otto beni confiscati in Piemonte, sei si trovano nel comune di Varallo Pombia: cinque appartamenti in via Gramsci 11 e un terreno in via Castello.

L’iniziativa di Anbsc dà avvio, dunque, a una nuova modalità di assegnazione che vedrà protagonisti gli enti e le associazioni senza scopo di lucro chiamati a elaborare progetti con finalità sociale, incentrati sui beni confiscati posti a bando, che saranno loro assegnati a titolo gratuito secondo modalità e criteri trasparenti e partecipativi.

 

 

Le domande di partecipazione potranno essee inoltrare fino al 31 ottobre 2020.

Intanto la Soprintendenza ha dato il via libera al bando per il castello di Miasino, altro bene che era stato confiscato nel 2009 e poi assegnato alla Regione: «Gli uffici regionali competenti mi hanno comunicato che mercoledì scorso hanno ricevuto il parere positivo della Soprintendenza – ha spiegato il consigliere Domenico Rossi che nel corso della seduta dello scorso 28 luglio aveva interrogato la giunta sull’iter per il recupero del bene sequestrato -. L’amarezza per i tempi eccessivi che in Italia sono richiesti per il riutilizzo sociale non deve fermare l’impegno. Per Miasino è stato compiuto un altro piccolo passo per restituire il castello alla comunità. L’obiettivo resta sempre lo stesso: generare economia pulita, cultura e bellezza. Entro i primi di settembre i professionisti consegneranno il progetto definitivo e quindi Regione Piemonte potrà mettere a bando i lavori».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Beni confiscati alla mafia, un bando per assegnarli agli enti che lavorano nel sociale

Beni confiscati alla mafia, un bando per assegnarli agli enti che lavorano nel sociale. È il progetto dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC) che ha indetto un’istruttoria pubblica per l’individuazione di enti e associazioni del privato sociale cui assegnare, a titolo gratuito, immobili confiscati in via definitiva affinché siano destinati a finalità sociali.

L’attenzione è concentrata sul territorio novarese perchè degli otto beni confiscati in Piemonte, sei si trovano nel comune di Varallo Pombia: cinque appartamenti in via Gramsci 11 e un terreno in via Castello.

L’iniziativa di Anbsc dà avvio, dunque, a una nuova modalità di assegnazione che vedrà protagonisti gli enti e le associazioni senza scopo di lucro chiamati a elaborare progetti con finalità sociale, incentrati sui beni confiscati posti a bando, che saranno loro assegnati a titolo gratuito secondo modalità e criteri trasparenti e partecipativi.

 

 

Le domande di partecipazione potranno essee inoltrare fino al 31 ottobre 2020.

Intanto la Soprintendenza ha dato il via libera al bando per il castello di Miasino, altro bene che era stato confiscato nel 2009 e poi assegnato alla Regione: «Gli uffici regionali competenti mi hanno comunicato che mercoledì scorso hanno ricevuto il parere positivo della Soprintendenza – ha spiegato il consigliere Domenico Rossi che nel corso della seduta dello scorso 28 luglio aveva interrogato la giunta sull’iter per il recupero del bene sequestrato -. L’amarezza per i tempi eccessivi che in Italia sono richiesti per il riutilizzo sociale non deve fermare l’impegno. Per Miasino è stato compiuto un altro piccolo passo per restituire il castello alla comunità. L’obiettivo resta sempre lo stesso: generare economia pulita, cultura e bellezza. Entro i primi di settembre i professionisti consegneranno il progetto definitivo e quindi Regione Piemonte potrà mettere a bando i lavori».

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