Bilancio: il consuntivo 2022 passa a maggioranza, l’assestamento ’23 all’unanimità

Nel Consiglio comunale di oggi, giovedì 27 aprile, i “numeri” finali dello scorso anno non convincono le minoranze: «Troppi 11 milioni di avanzo libero. Chiediamo un po' più di coraggio politico». Apertura di credito, invece, per la programmazione di futuri interventi

Aula di Palazzo Cabrino, oggi pomeriggio, giovedì 27 aprile, divisa al momento dell’approvazione del bilancio consuntivo 2022; tutta unita, invece, sull’assestamento che dovrà definire, in base a un accordo che ha visto la giunta accogliere le proposte del centrosinistra, i prossimi interventi in città.


I “numeri” dello scorso anno hanno fato registrare un “avanzo libero” di 11 milioni (euro più, euro meno lo stesso importo di dodici mesi prima), cosa che ha permesso, come ha illustrato l’assessore al Bilancio Silvana Moscatelli, in prima battuta la riduzione dell’indebitamento del Comune a 32 milioni: «Risorse – ha specificato – originate da un maggiore recupero da evasione di Imi e Tari», mentre in proiezione futura, grazie alla non accensione di nuovi mutui, si avrà un risparmio anche in questa voce: «Nel 2022 abbiamo rimborsato quelli già in essere per 2,831 milioni di quota capitale e 759 mila euro di interessi passivi».


Apprezzamento per questo risultato è giunto, dai banchi della maggioranza, dai leghisti Maria Cristina Stangalini e Flavio Freguglia; diverse perplessità dallo schieramento opposto. Con diverse sfumature. Per Francesco Renna (Movimento 5 Stelle) «sarebbe più logico risparmiare meno ed eseguire interventi prima», mentre il collega di partito, il capogruppo Mario Iacopino, ha sottolineato il fatto di «comprendere la prudenza, ma quando diventa eccessiva si trasforma in imprudenza». Diversi interventi dal gruppo del Pd. Mattia Colli Vignarelli: «Anche lo scorso anno avevamo un avanzo di 11 milioni. Evidentemente non siete capaci di spendere. Dobbiamo dare risposte ai cittadini». Stessa analisi è arrivata da Rossano Pirovano: «La città versa in uno stato di degrado in costante aumento e ci sono 147 alloggi popolari che necessitano di manutenzione». Emanuela Allegra: «Un avanzo di 11 milioni non è poco. Non potete dire di avere la coperta corta; anzi, potete pure farci il risvolto». E se Cinzia Spilinga ha ricordato che «sono diminuiti i posti negli asili nido pubblici», Sara Paladini ha evidenziato «l’aumento della povertà e la crisi del commercio».


Più articolata l’analisi del capogruppo “dem” Nicola Fonzo: «L’amministrazione comunale non è un Cda che deve fare utili e distribuirli. Questo bilancio è solido e in ordine. Oggi il Comune sta bene anche perché sta ricevendo risorse come non si era mai visto prima nella storia repubblicana. Dal punto di vista politico ognuno ha poi un punto di vista diverso. I “numeri” vanno bene, ma vi chiediamo un po’ più di coraggio».


Le divisioni sono poi scomparse in sede di approvazione dell’assestamento 2023. Pd, Movimento 5 Stelle e Piergiacomo Baroni (DeMos), a fronte dell’accoglimento di una serie di proposte precedentemente avanzate che riguardano diversi interventi a suo tempo richiesti, hanno scelto di concedere «un’apertura di credito alla giunta», votando così il secondo documento, che è stato approvato dall’aula all’unanimità.

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Bilancio: il consuntivo 2022 passa a maggioranza, l’assestamento ’23 all’unanimità

Nel Consiglio comunale di oggi, giovedì 27 aprile, i “numeri” finali dello scorso anno non convincono le minoranze: «Troppi 11 milioni di avanzo libero. Chiediamo un po’ più di coraggio politico». Apertura di credito, invece, per la programmazione di futuri interventi

Aula di Palazzo Cabrino, oggi pomeriggio, giovedì 27 aprile, divisa al momento dell’approvazione del bilancio consuntivo 2022; tutta unita, invece, sull’assestamento che dovrà definire, in base a un accordo che ha visto la giunta accogliere le proposte del centrosinistra, i prossimi interventi in città.


I “numeri” dello scorso anno hanno fato registrare un “avanzo libero” di 11 milioni (euro più, euro meno lo stesso importo di dodici mesi prima), cosa che ha permesso, come ha illustrato l’assessore al Bilancio Silvana Moscatelli, in prima battuta la riduzione dell’indebitamento del Comune a 32 milioni: «Risorse – ha specificato – originate da un maggiore recupero da evasione di Imi e Tari», mentre in proiezione futura, grazie alla non accensione di nuovi mutui, si avrà un risparmio anche in questa voce: «Nel 2022 abbiamo rimborsato quelli già in essere per 2,831 milioni di quota capitale e 759 mila euro di interessi passivi».


Apprezzamento per questo risultato è giunto, dai banchi della maggioranza, dai leghisti Maria Cristina Stangalini e Flavio Freguglia; diverse perplessità dallo schieramento opposto. Con diverse sfumature. Per Francesco Renna (Movimento 5 Stelle) «sarebbe più logico risparmiare meno ed eseguire interventi prima», mentre il collega di partito, il capogruppo Mario Iacopino, ha sottolineato il fatto di «comprendere la prudenza, ma quando diventa eccessiva si trasforma in imprudenza». Diversi interventi dal gruppo del Pd. Mattia Colli Vignarelli: «Anche lo scorso anno avevamo un avanzo di 11 milioni. Evidentemente non siete capaci di spendere. Dobbiamo dare risposte ai cittadini». Stessa analisi è arrivata da Rossano Pirovano: «La città versa in uno stato di degrado in costante aumento e ci sono 147 alloggi popolari che necessitano di manutenzione». Emanuela Allegra: «Un avanzo di 11 milioni non è poco. Non potete dire di avere la coperta corta; anzi, potete pure farci il risvolto». E se Cinzia Spilinga ha ricordato che «sono diminuiti i posti negli asili nido pubblici», Sara Paladini ha evidenziato «l’aumento della povertà e la crisi del commercio».


Più articolata l’analisi del capogruppo “dem” Nicola Fonzo: «L’amministrazione comunale non è un Cda che deve fare utili e distribuirli. Questo bilancio è solido e in ordine. Oggi il Comune sta bene anche perché sta ricevendo risorse come non si era mai visto prima nella storia repubblicana. Dal punto di vista politico ognuno ha poi un punto di vista diverso. I “numeri” vanno bene, ma vi chiediamo un po’ più di coraggio».


Le divisioni sono poi scomparse in sede di approvazione dell’assestamento 2023. Pd, Movimento 5 Stelle e Piergiacomo Baroni (DeMos), a fronte dell’accoglimento di una serie di proposte precedentemente avanzate che riguardano diversi interventi a suo tempo richiesti, hanno scelto di concedere «un’apertura di credito alla giunta», votando così il secondo documento, che è stato approvato dall’aula all’unanimità.

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