Bonifica stradale illegale, sequestrato un camion di rifiuti terrosi

Il 30 giugno scorso, sulla provinciale 142, nel territorio di Paruzzaro si era verificato un grave incidente stradale che aveva visto coinvolte un’auto e un autoarticolato. In seguito allo scontro si era verificata la perdita di idrocarburi a bordo strada cosa che aveva causato la contaminazione del terreno adiacente alla strada. Venerdì scorso i carabinieri della stazione Forestale di Lesa sono intervenuti su quel tratto dove era in corso l’opera di bonifica del terreno con la rimozione del terreno inquinato che era stato caricato su un mezzo per il trasporto allo smaltimento. Da un controllo è emerso che il  mezzo era risultato non essere iscritto all’albo dei trasportatori dei rifiuti e di operare in assenza di formulario di trasporto rifiuti.

 

 

L’indagato non era neppure in grado di chiarire quale fosse il luogo di destinazione finale dei rifiuti, né aveva a loro corredo una qualificazione analitica e caratterizzazione. Mezzo e rifiuti sono stati sottoposti a sequestro penale di iniziativa, poi convalidato nei giorni scorsi, mentre l’autista del mezzo, italiano residente in provincia di Mantova, è stato denunciato alla Procura per le ipotesi di reato di trasporto illecito di rifiuti e smaltimento illegale.

«Il provvedimento di sequestro – fanno sapere dal comando carabinieri Forestale –  si è reso necessario per consentire, in seguito, di qualificare meglio la natura dei contaminanti presenti e per poter avviare correttamente alle debite forme di smaltimento i rifiuti stessi».

«Il completo tracciamento dei rifiuti dal momento della produzione sino al trattamento finale – aggiungono dal comando –  è condizione necessaria per impedire un’indebita immissione di rifiuti in natura o, comunque, forme di smaltimento illegali degli stessi. Il legislatore ha previsto che, tutte le fasi del ciclo di gestione del rifiuto, siano sempre tracciate puntualmente e debitamente autorizzate. L’interruzione della continuità nella tracciabilità del rifiuti, in qualunque momento della filiera, ne renderebbe impossibile il lecito smaltimento finale. Per tale ragione, il controllo di ogni fase della filiera, dalla produzione al trasporto, fino allo smaltimento, è funzionale per prevenire e impedire gli abbandoni illeciti».

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Bonifica stradale illegale, sequestrato un camion di rifiuti terrosi

Il 30 giugno scorso, sulla provinciale 142, nel territorio di Paruzzaro si era verificato un grave incidente stradale che aveva visto coinvolte un’auto e un autoarticolato. In seguito allo scontro si era verificata la perdita di idrocarburi a bordo strada cosa che aveva causato la contaminazione del terreno adiacente alla strada. Venerdì scorso i carabinieri della stazione Forestale di Lesa sono intervenuti su quel tratto dove era in corso l’opera di bonifica del terreno con la rimozione del terreno inquinato che era stato caricato su un mezzo per il trasporto allo smaltimento. Da un controllo è emerso che il  mezzo era risultato non essere iscritto all’albo dei trasportatori dei rifiuti e di operare in assenza di formulario di trasporto rifiuti.

 

 

L’indagato non era neppure in grado di chiarire quale fosse il luogo di destinazione finale dei rifiuti, né aveva a loro corredo una qualificazione analitica e caratterizzazione. Mezzo e rifiuti sono stati sottoposti a sequestro penale di iniziativa, poi convalidato nei giorni scorsi, mentre l’autista del mezzo, italiano residente in provincia di Mantova, è stato denunciato alla Procura per le ipotesi di reato di trasporto illecito di rifiuti e smaltimento illegale.

«Il provvedimento di sequestro – fanno sapere dal comando carabinieri Forestale –  si è reso necessario per consentire, in seguito, di qualificare meglio la natura dei contaminanti presenti e per poter avviare correttamente alle debite forme di smaltimento i rifiuti stessi».

«Il completo tracciamento dei rifiuti dal momento della produzione sino al trattamento finale – aggiungono dal comando –  è condizione necessaria per impedire un’indebita immissione di rifiuti in natura o, comunque, forme di smaltimento illegali degli stessi. Il legislatore ha previsto che, tutte le fasi del ciclo di gestione del rifiuto, siano sempre tracciate puntualmente e debitamente autorizzate. L’interruzione della continuità nella tracciabilità del rifiuti, in qualunque momento della filiera, ne renderebbe impossibile il lecito smaltimento finale. Per tale ragione, il controllo di ogni fase della filiera, dalla produzione al trasporto, fino allo smaltimento, è funzionale per prevenire e impedire gli abbandoni illeciti».

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