Il Bonus Piemonte e il pasticcio della Pec. Il pacchetto di aiuti economici da 116 milioni di euro destinato alle categorie che state costrette a non lavorare in seguito all’emergenza covid, era stato annunciato, durante al conferenza stampa dello scorso 2 maggio dallo stesso governatore Alberto Cirio «come un modo veloce per ottenere i soldi subito. Procedure snelle, nessuna garanzia, basta rispondere alla Pec inserendo il proprio codice iban e dopo due giorni avrete il bonifico sul conto».
Non è andata proprio così… nella giornata di ieri le associazioni di categoria hanno ricevuto centinaia di segnalazioni da parte dei loro associati per la difficoltà di accesso alla procedura: non è sufficiente rispondere alla Pec, anzi: è necessario registrarsi utilizzando una serie di credenziali (Spid, Cie, Ts, Cns) che non tutti i commercianti o gli artigiani hanno a disposizione tanto che si sono rivolti alla proprie associazioni di appartenenza per capire cosa fare, le quali ora si trovano a dover smistare tutte le richieste.
Il tutorial pubblicato dalla Regione dimostra la difficoltà del procedimento.
Anche il il consigliere regionale del Pd e vice presidente della commissione sanità, Domenico Rossi, ha ricevuto diverse segnalazioni: «Continuo a credere che in un momento delicato e complesso come quello che stiamo vivendo sia necessario un atteggiamento responsabile, scevro da toni propagandistici. Per fortuna pare (in attesa di conferma) che la procedura possa essere eseguita anche tramite delega e quindi saranno associazioni di categoria e commercialisti a farsi carico del lavoro per migliaia di esercenti».
I beneficiari devono anche fare attenzione a come impiegano il denaro ricevuto. «Nella Pec inviata dalla Regione – prosegue Rossi – c’è scritto: «Potrai usarle per “l’adeguamento dei tuoi locali, l’acquisto di materiali e attrezzature o per le spese accessorie imposte anche dalle nuove esigenze e misure igienico sanitarie” come previsto dalla nuova legge regionale n.12 del 15 maggio 2020, che abbiamo predisposto per questa emergenza».