Avevano rubato la borsa dal sedile dell’auto, mentre la proprietaria stava ritirando la spesa nel baule, e poi erano scappati a tutta velocità per le strade della città, incuranti dell’alt dei carabinieri, finendo la corsa di fronte alla barriera di un passaggio a livello chiuso. Per il movimentato inseguimento avvenuto il 30 luglio dello scorso anno a Borgomanero, in tribunale è arrivata la severa condanna contro una banda di borseggiatori peruviani che quel giorno aveva derubato una sessantaquattrenne appena uscita dall’Esselunga: W.B.G.R. e J.V.G, di 32 e 33 anni, accusati di rapina e resistenza a pubblico ufficiale, sono stati condannati a 5 anni e 2 mesi di reclusione ciascuno, con l’espulsione immediata dal territorio dello Stato una volta scontata la pena.
Sono due dei tre uomini in trasferta che quel giorno avevano agito a Borgomanero. Il terzo occupante dell’auto, un altro peruviano, è risultato estraneo alla vicenda.
La vittima ha raccontato in aula di essere scesa nel parcheggio sotterraneo del supermercato e, per ritirare la spesa, di aver appoggiato la borsa nel sedile. E’ stata questione di secondi: non aveva nemmeno visto aprire la portiera. Aveva sentito gente che poco prima parlottava alle sue spalle, senza darci peso. E invece poi si era accorta che la borsa era sparita.
Ne era seguita la fuga degli scippatori, cinque minuti di follia tallonati da una pattuglia del Radiomobile: l’auto su cui viaggiavano era stata segnalata come sospetta da uno dei varchi rilevatori di targhe ma loro, temendo che i militari li avessero intercettati per il furto, non si erano fermati all’alt. Un inseguimento da film, percorrendo strade contromano, speronando quella dell’Arma, e finendo poi la corsa in una strada bloccata dal passaggio a livello.
La donna derubata aveva saputo solo in caserma che c’era stato un inseguimento. Nella fuga i ladri avevano lanciato la sua borsa dal finestrino, poi recuperata dai carabinieri. Mancava soltanto il cellulare.