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Borgomanero, coppia aggredita e picchiata mentre torna a casa in auto: condannati due giovani

Era accaduto lo scorso 29 novembre, quando un negoziante cinquantenne stava rientrando in casa con la sua auto

Una notte di violenze quella che aveva visto vittima una coppia di Borgomanero. Lui preso a calci e a pugni; lei, derubata di un ciondolo e anche molestata sessualmente. Era accaduto lo scorso 29 novembre, quando un negoziante cinquantenne stava rientrando in casa con la sua auto: aveva notato dei ragazzi che si stavano aggirando con fare sospetto attorno alla sua abitazione e, alle domande e richieste di chiarimenti dell’uomo, i tre giovani avevano reagito con l’aggressione. 

L’amica lo aveva raggiunto tentando di soccorrerlo, ma è stata anche lei malmenata e derubata, e in più palpeggiata. I due sono riusciti a salire in auto nel tentativo di fuggire, ma sono stati circondati e il mezzo preso a calci. Identificati poco dopo dai carabinieri, per quel fatto due ragazzi di origine marocchina, S.S., 19 anni, e P.L. di 18, sono stati condannati rispettivamente a 3 anni di reclusione e 540 euro di multa per il primo, e a 2 anni e mezzo e 200 euro il secondo. Sono stati giudicati con il rito abbreviato, con lo sconto di un terzo, a vario titolo per lesioni, rapina, danneggiamento, e il primo anche per violenza sessuale. Stabilito anche un risarcimento dei danni da 1.200 e 900 euro per le vittime. Un terzo coimputato ha ottenuto la messa in prova ai servizi sociali e non subirà un processo: aveva avuto un ruolo del tutto marginale.  

I fatti si sono verificati dopo la mezzanotte del 29 novembre in corso Garibaldi, nel centro di Borgomanero. Dopo l’aggressione i due cinquantenni erano risaliti in macchina per allontanarsi, ma uno dei tre li aveva inseguiti e aveva preso a calci la vettura, danneggiandola. Aveva anche fotografato la targa e li minacciati: «Sappiamo chi siete». Le vittime si erano fatte poi medicare al pronto soccorso. Dalla loro denuncia ai carabinieri erano partite le indagini che in qualche giorno avevano consentito di arrivare alla loro identificazione. Fondamentali le immagini di due negozi di corso Garibaldi, che hanno ripreso gran parte della scena, in particolare i violenti palpeggiamenti subiti dalla donna.

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