Dal pronto soccorso dell’ospedale di Borgomanero si alza l’appello del direttore, il dottor Claudio Didino: «Il sistema ospedaliero è sottoposto in queste settimane a un carico ancora maggiore rispetto a quanto accaduto durante le precedenti “ondate” epidemiche. I posti letti nei reparti di terapia intensiva e subintensiva sono praticamente al limite e il pronto soccorso è costretto a richiedere lunghe attese anche ai pazienti per cui è previsto il ricovero. Raccomando con forza di utilizzare questo servizio, indispensabile e vitale, solo quando necessario. Per i codici di bassa intensità (verde e soprattutto bianco) i tempi per l’effettuazione della visita possono essere anche di molte ore. Non siamo usciti dall’emergenza epidemica».
Il pronto soccorso, infatti, registra in queste giornate un progressivo e crescente numero di accessi di pazienti Covid. Solo nell’ultima settimana si sono rivolte al pronto soccorso ogni giorno in media 10-12 persone Covid positive o sospette di esserlo, con un picco mercoledì di 17 persone, per la maggior parte in condizioni critiche e necessitanti ricovero in terapia subintensiva (21 marzo 30 degenti) o addirittura Intensiva (17 degenti) e in reparti di area medica a media intensità assistenziale (19 degenti). Accanto a loro i pazienti no Covid che hanno le necessità più diverse: appropriate (dal trauma grave, all’ictus, a sintomi acuti che incidono significativamente sullo stato di salute) che necessitano di ricovero o di cure immediate o meno appropriate (per visite e controlli specialistici non urgenti e/o per comodità o paura di essere ammalati).
Prima di accedere al pronto soccorso la persona è soggetta a pre-triage per stabilire la bassa o alta probabilità di malattia, per cercare di evitare il più possibile che il virus possa diffondersi nell’ambiente ospedaliero e indirizzare il paziente al percorso Covid o no Covid.