Borgomanero: ampliata la terapia intensiva, dispositivi per videochiamate da ogni letto. È solo una delle innovazioni introdotte nel reparto del Santissima Trinità, che dispone di 6 nuovi posti letto di terapia intensiva che raddoppiano la capacità ricettiva dell’ospedale agognino.
L’intervento è stato realizzato tramite la sopraelevazione di un piano del fabbricato interrato occupato dal servizio di Risonanza Magnetica, ricavando così l’ampliamento dell’attuale reparto di Anestesia e Rianimazione, diretto da Davide Colombo. Il costo dell’intervento ammonta a € 1.446.488,95, comprensivo delle apparecchiature elettromedicali.
«La sopraelevazione, realizzata in cemento armato antisismica, è dotata di idoneo sistema di isolamento per il contenimento dei consumi energetici – sottolinea l’Asl – Particolare attenzione è stata posta all’impatto ambientale dell’opera anche con l’utilizzo di materiali provenienti da riciclo».
Inoltre ogni posto letto è stato predisposto per consentire videochiamate, per mettere in comunicazione il paziente con i propri famigliari, garantendo quindi una “terapia intensiva interattiva e aperta” nel massimo rispetto della privacy del paziente.
«In questa nuova Terapia Intensiva si coniugano tecnologia e umanizzazione, garantendo un’offerta assistenziale e di cura sempre più adeguata ai bisogni del paziente – afferma Angelo Penna, Direttore Generale – Tale modello innovativo apre ad uno scenario di assistenza moderna che rispecchia gli ideali, i valori e gli obiettivi dell’Asl e rende concreto un nuovo concetto di rianimazione con al centro il paziente».
Non solo: «Nelle prossime settimane sarà avviato l’ampliamento del DEA/Pronto Soccorso per ricavare ulteriori 4 posti letto di terapia semintensiva. E nei giorni scorsi è stato autorizzato dalla Regione il cofinanziamento (con utili di bilancio dell’Asl di Novara) del completamento degli ulteriori 4 posti letto di terapia intensiva che si aggiungeranno a quelli indicati – annuncia l’ente pubblico sanitario locale – in tal modo l’Asl potrà garantire la copertura dei posti letto per emergenza Covid-19 così come previsto nel Piano Regionale».
«Esattamente un anno fa, nella settimana tra il 12 e il 18 ottobre, in Piemonte si contavano più di 5mila casi di Covid-19, con una percentuale di crescita, rispetto alla settimana precedente, di oltre il 136% – ha affermato l’assessore regionale alla Ricerca applicata Covid, Matteo Marnati -. A distanza di un anno, nella settimana tra l’11 e il 17 ottobre, i casi totali settimanali rilevati sono stati 1213, con un incremento, rispetto alla settimana precedente, del 15,7%. Venti le persone ricoverate, complessivamente in Piemonte, nei reparti di terapia intensiva e di questi 16 risultano non vaccinati. I ricoveri ordinari sono scesi a 175. Un anno fa poter contare su strutture come quella che inauguriamo oggi era di vitale importanza. Il Covid-19 non è sconfitto, la guardia deve comunque essere mantenuta alta ma ora abbiamo l’arma del vaccino, la cui efficacia risulta inequivocabilmente e inconfutabilmente chiara dai numeri. Sono le persone a fare la differenza: i nostri medici e infermieri hanno permesso con il loro lavoro di mettere in sicurezza il Piemonte, dove, così riferiscono gli indicatori, la pandemia sta lentamente regredendo».