Borgomanero, sequestro preventivo per un impianto trattamento rifiuti

Lo scorso 1° aprile i Carabinieri Forestali della stazione di Carpignano Sesia hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo, disposto dal gip di Novara, di un impianto di trattamento rifiuti nel comune di Borgomanero. I controlli, che hanno portato poi all’emissione e alla successiva esecuzione del decreto, erano iniziati da dicembre quando i militari avevano fatto un accertamento nell’azienda, autorizzata alla gestione ed al trattamento di rifiuti, per verificare il rispetto delle autorizzazioni, e, più in generale, delle disposizioni di legge previste a tutela dell’ambiente e della salubrità dei processi produttivi.

 

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A conclusione del controllo, il titolare della ditta, italiano residente in provincia, è stato denunciato; dall’accertamento era infatti emerso che i rifiuti (elettrodomestici, rifiuti ferrosi e di altro genere) venivano raccolti al di fuori delle aree autorizzate e non risultavano gestiti in maniera conforme alle prescrizioni autorizzative.

Visto che l’area sulla quale si trova  l’impianto è situata nelle vicinanze di un bosco, era stato contestato anche il reato di  violazione paesaggistica, in quanto al titolare era stato contestato di aver svolto una parte dell’attività produttiva in area sottoposta a vincolo ambientale, in assenza di relativa autorizzazione.

Al momento del controllo era stata elevata una sanzione amministrativa di oltre 2mila euro per irregolarità nella tenuta del registro di carico e scarico rifiuti. Nei giorni scorsi, al momento dell’esecuzione del sequestro, i forestali hanno accertato  il ripristino dei luoghi a riprova comprova di «uno spontaneo ravvedimento dell’indagato dopo la denuncia».

 

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Borgomanero, sequestro preventivo per un impianto trattamento rifiuti

Lo scorso 1° aprile i Carabinieri Forestali della stazione di Carpignano Sesia hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo, disposto dal gip di Novara, di un impianto di trattamento rifiuti nel comune di Borgomanero. I controlli, che hanno portato poi all’emissione e alla successiva esecuzione del decreto, erano iniziati da dicembre quando i militari avevano fatto un accertamento nell’azienda, autorizzata alla gestione ed al trattamento di rifiuti, per verificare il rispetto delle autorizzazioni, e, più in generale, delle disposizioni di legge previste a tutela dell’ambiente e della salubrità dei processi produttivi.

 

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A conclusione del controllo, il titolare della ditta, italiano residente in provincia, è stato denunciato; dall’accertamento era infatti emerso che i rifiuti (elettrodomestici, rifiuti ferrosi e di altro genere) venivano raccolti al di fuori delle aree autorizzate e non risultavano gestiti in maniera conforme alle prescrizioni autorizzative.

Visto che l’area sulla quale si trova  l’impianto è situata nelle vicinanze di un bosco, era stato contestato anche il reato di  violazione paesaggistica, in quanto al titolare era stato contestato di aver svolto una parte dell’attività produttiva in area sottoposta a vincolo ambientale, in assenza di relativa autorizzazione.

Al momento del controllo era stata elevata una sanzione amministrativa di oltre 2mila euro per irregolarità nella tenuta del registro di carico e scarico rifiuti. Nei giorni scorsi, al momento dell’esecuzione del sequestro, i forestali hanno accertato  il ripristino dei luoghi a riprova comprova di «uno spontaneo ravvedimento dell’indagato dopo la denuncia».

 

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