Ruba la borsa di una passeggera che si era addormentata, ma viene notato da un altro viaggiatore che dà l’allarme. In stazione a Novara viene poi consegnato agli agenti della polizia ferroviaria.
Per l’inseguimento a bordo treno avvenuto a dicembre sulla linea Milano-Torino, Y.M., ventiduenne residente nel Vergante e attualmente in carcere perché arrestato nuovamente dopo i fatti di Novara, è stato condannato per direttissima a 1 anno e 10 mesi di reclusione e 400 euro di multa. Il pm aveva chiesto 1 anno e 8 mesi, mentre secondo il difensore non c’era stata azione violenta e quindi l’episodio doveva essere qualificato come un normale tentativo di furto. Di diverso parere il giudice.
Vittima una ragazza di 27 anni che stava venendo a Novara per lavoro. La viaggiatrice si era appisolata e non si era accorta di nulla. Un altro pendolare, invece, aveva assistito al furto e svegliato la proprietaria della borsa, che si era messa a inseguire il ladro lungo il convoglio.
In base a quanto ricostruito dal personale della questura, il ventiduenne, sentendosi braccato, si era prima barricato dentro una toilette; poi, opponendo una forte resistenza all’apertura della porta, aveva cercato nuovamente di sfuggire alla sua inseguitrice, spintonandola e abbandonando per terra la borsa. Aveva però già tirato fuori alcuni telefonini, che inutilmente aveva cercato di passare a un complice mai identificato.
L’inseguimento era proseguito fino alla coda del treno. Lì il giovane ladro non aveva più avuto via di scampo. Era stato raggiunto e bloccato, e aveva restituito la refurtiva. All’arrivo in stazione a Novara aveva trovato ad attenderlo gli agenti della polizia ferroviaria che l’avevano arrestato per rapina impropria.