Cameri, centenario Aeronautica: «Celebrazioni ridotte dopo la tragedia di Caselle»

Open day all'aeroporto militare con 12 mila presenze. Il comandante Pavesi: «Annullare tutto avrebbe creato problemi di sicurezza»

Questa mattina alle 11 l’aeroporto di Cameri ha aperto i cancelli come da programma in occasione del Centenario dell’Aeronautica. Un open day pianificato da mesi, come in altri trenta reparti in Italia, al quale si sono iscritte 12 mila persone. Ma l’atmosfera non è quella di una festa: è impossibile dopo la tragedia avvenuta ieri pomeriggio all’aeroporto militare di Torino-Caselle dove è morta una bambina di 5 anni in seguito all’esplosione del Pony 4 delle Frecce Tricolori durante un volo prova. Fino alla tarda serata di ieri nemmeno si sapeva se l’evento di oggi sarebbe stato annullato o no. Poi, sulla piattaforma utilizzata per la gestione degli ingressi di oggi, è comparsa una nota nella quale veniva confermato l’open day, ma in forma ridotta.

«Abbiamo seguito le direttive fornite dallo Stato Maggiore dell’Aeronautica – spiega il responsabile della comunicazione dell’aeroporto, il colonnello Alberto Di Carlo -. Era prevista la presenza di mongolfiere, palloni gonfiabili e attività ludiche: a parte la gara podistica organizzata con il Comune di Cameri, è stato tutto cancellato. Abbiamo mantenuto solo le attrazioni statiche, il museo e gli aerei in mostra. Ci dispiace per i visitatori che potrebbero essere rimasti delusi, ma potevamo restare indifferenti».

Dal Comando era state ipotizzate anche manifestazioni di dissenso: «Nulla si è verificato – prosegue Di Carlo – anzi: alla partenza della gara, dallo SportCube, abbiamo anche osservato un minuto di silenzio proprio in segno di cordoglio e partecipazione al dolore della famiglia colpita da questa immensa disgrazia.

Parole confermate dal comandante dell’Aeroporto, il colonnello Alessandro Pavesi: «Annullare tutto avrebbe creato problemi di sicurezza. Migliaia le persone iscritte che comunque non saremmo riusciti ad avvertire in tempo. Abbiamo scelto una formula sottotono per dimostrare la nostra vicinanza in una situazione tragica che ci coinvolge tutti».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Open day all’aeroporto militare con 12 mila presenze. Il comandante Pavesi: «Annullare tutto avrebbe creato problemi di sicurezza»

Questa mattina alle 11 l'aeroporto di Cameri ha aperto i cancelli come da programma in occasione del Centenario dell'Aeronautica. Un open day pianificato da mesi, come in altri trenta reparti in Italia, al quale si sono iscritte 12 mila persone. Ma l'atmosfera non è quella di una festa: è impossibile dopo la tragedia avvenuta ieri pomeriggio all'aeroporto militare di Torino-Caselle dove è morta una bambina di 5 anni in seguito all'esplosione del Pony 4 delle Frecce Tricolori durante un volo prova. Fino alla tarda serata di ieri nemmeno si sapeva se l'evento di oggi sarebbe stato annullato o no. Poi, sulla piattaforma utilizzata per la gestione degli ingressi di oggi, è comparsa una nota nella quale veniva confermato l'open day, ma in forma ridotta.

«Abbiamo seguito le direttive fornite dallo Stato Maggiore dell'Aeronautica - spiega il responsabile della comunicazione dell'aeroporto, il colonnello Alberto Di Carlo -. Era prevista la presenza di mongolfiere, palloni gonfiabili e attività ludiche: a parte la gara podistica organizzata con il Comune di Cameri, è stato tutto cancellato. Abbiamo mantenuto solo le attrazioni statiche, il museo e gli aerei in mostra. Ci dispiace per i visitatori che potrebbero essere rimasti delusi, ma potevamo restare indifferenti».

Dal Comando era state ipotizzate anche manifestazioni di dissenso: «Nulla si è verificato - prosegue Di Carlo - anzi: alla partenza della gara, dallo SportCube, abbiamo anche osservato un minuto di silenzio proprio in segno di cordoglio e partecipazione al dolore della famiglia colpita da questa immensa disgrazia.

Parole confermate dal comandante dell'Aeroporto, il colonnello Alessandro Pavesi: «Annullare tutto avrebbe creato problemi di sicurezza. Migliaia le persone iscritte che comunque non saremmo riusciti ad avvertire in tempo. Abbiamo scelto una formula sottotono per dimostrare la nostra vicinanza in una situazione tragica che ci coinvolge tutti».

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