Cameri, sono quattro i casi positivi al Coronavirus

«Faccio un appello a tutti i cittadini a rimanere in casa il più possibile, salvo impellenti necessità o urgenze, come indicato dalla normativa. Comprensibile il disagio ma dobbiamo farlo per la salute di tutti noi». Esordice così Giuliano Pacileo, sindaco di Cameri dopo l’annuncio di tre nuovi casi di concittadini risultati positivi al coronavirus, casi che, nel giro di soli due giorni, sono passati da uno a quattro.

 

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Intanto questa mattina strade deserte e piazza Dante, cuore pulsante del paese, che alle 11  rimandava di sé un’immagine agostana.

 

Nessun capannello di persone davanti ai giardini pubblici, zero traffico, solo qualcuno a piedi, una decina in tutto il paese che, mascherina sul volto, e sporta della spesa alla mano, tornano verso casa.

 

Qualche persona in più concentrata, regolarmente in fila con il rispetto delle distanze di sicurezza, davanti all’ufficio postale o in coda alle due farmacie comunali.

 

E i negozi, quelli ricompresi nell’elenco delle chiusure previsto dal decreto del Governo emanato ieri sera, regolarmente chiusi; e quelli aperti, per decreto, con gli ingressi contingentati.

 

Chiusa l’oreficeria, i negozi di abbigliamento, di fiori, le agenzie di viaggi, la cartoleria, bar e parrucchieri. In realtà già nei giorni scorsi qualche commerciante, non di generi alimentari, aveva optato, in autonomia per la chiusura pomeridiana, pensando così di continuare, sebbene in forma ridotta, da una parte a fornire un servizio e dall’altra, attraverso la riduzione di orario, attenersi alle regole del “buon senso” con l’intento di evitare il più possibile il propagarsi del virus.

Una Cameri insomma quella di questa mattina, da “day after”. I cameresi hanno capito, e chi ancora non avesse ben compreso la portata della situazione l’ha capita proprio questa mattina

quando Carabinieri ed Esercito hanno iniziato sia i controlli a piedi che quelli agli ingressi del territorio comunale da Novara, Galliate, Bellinzago e dalla statale 32, fermando e controllando a campione auto in transito. Poi, nel pomeriggio, verso le 17.30 qualche auto in più in giro, in ingresso da Novara, probabilmente reduci dal lavoro, ma anche più controlli.

 

In campo, impegnati in giri di perlustrazione, agenti della Polizia municipale e Carabinieri. Ma in una Cameri attonita e blindata, alla luce dell’ultimo annuncio del sindaco, spicca anche un messaggio:

 

un disegno che qualche bambino ha riprodotto ed  ha affisso sul portone della biblioteca: un arcobaleno sovrastato dalla scritta “andrà tutto bene”.

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Daniela Fornara

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Una risposta

  1. I controlli vanno fatti bene…le forze dell ordine non devono rimanere SOLO in piazza o nelle vie centrali!PERCHÉ io vedo sempre gente( e specialmente anziani)a spasso nelle PERIFERIE. PIÙ CONTROLLI.

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Cameri, sono quattro i casi positivi al Coronavirus

«Faccio un appello a tutti i cittadini a rimanere in casa il più possibile, salvo impellenti necessità o urgenze, come indicato dalla normativa. Comprensibile il disagio ma dobbiamo farlo per la salute di tutti noi». Esordice così Giuliano Pacileo, sindaco di Cameri dopo l’annuncio di tre nuovi casi di concittadini risultati positivi al coronavirus, casi che, nel giro di soli due giorni, sono passati da uno a quattro.

 

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Intanto questa mattina strade deserte e piazza Dante, cuore pulsante del paese, che alle 11  rimandava di sé un’immagine agostana.

 

Nessun capannello di persone davanti ai giardini pubblici, zero traffico, solo qualcuno a piedi, una decina in tutto il paese che, mascherina sul volto, e sporta della spesa alla mano, tornano verso casa.

 

Qualche persona in più concentrata, regolarmente in fila con il rispetto delle distanze di sicurezza, davanti all’ufficio postale o in coda alle due farmacie comunali.

 

E i negozi, quelli ricompresi nell’elenco delle chiusure previsto dal decreto del Governo emanato ieri sera, regolarmente chiusi; e quelli aperti, per decreto, con gli ingressi contingentati.

 

Chiusa l’oreficeria, i negozi di abbigliamento, di fiori, le agenzie di viaggi, la cartoleria, bar e parrucchieri. In realtà già nei giorni scorsi qualche commerciante, non di generi alimentari, aveva optato, in autonomia per la chiusura pomeridiana, pensando così di continuare, sebbene in forma ridotta, da una parte a fornire un servizio e dall’altra, attraverso la riduzione di orario, attenersi alle regole del “buon senso” con l’intento di evitare il più possibile il propagarsi del virus.

Una Cameri insomma quella di questa mattina, da “day after”. I cameresi hanno capito, e chi ancora non avesse ben compreso la portata della situazione l’ha capita proprio questa mattina

quando Carabinieri ed Esercito hanno iniziato sia i controlli a piedi che quelli agli ingressi del territorio comunale da Novara, Galliate, Bellinzago e dalla statale 32, fermando e controllando a campione auto in transito. Poi, nel pomeriggio, verso le 17.30 qualche auto in più in giro, in ingresso da Novara, probabilmente reduci dal lavoro, ma anche più controlli.

 

In campo, impegnati in giri di perlustrazione, agenti della Polizia municipale e Carabinieri. Ma in una Cameri attonita e blindata, alla luce dell’ultimo annuncio del sindaco, spicca anche un messaggio:

 

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