Canelli: «Il Ticino non è uno spartiacque per il virus»

Canelli: «Il Ticino non è uno spartiacque per il virus». Il sindaco di Novara commenta, come sempre, in diretta facebook, la (sua) decisione di chiudere le scuole per un’altra settimana: «Il presidente della Regione ha capito la situazione e si è speso per rimandare l’apertura delle scuole. In Piemonte il numero di contagi non è aumentato di molto, ma visto che il tasso di espansione in Lombardia è invece molto elevato si è deciso di chiudere e riaprire eventualmente lunedì prossimo. Non trovo giusto che gli studenti lombardi non possano frequentare le loro scuole, ma le nostre sì: il Ticino non è uno spartiacque per il virus».

 

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Ma oltre alle scuole ci sono gli impianti sportivi: «Altre misure contenitive – ha continuato – non sono state prese; noi stiamo, però, lavorando per limitare la situazione degli impianti sportivi: il decreto del governo dice che si possono tenere aperti, ma noi siamo un po’ scettici. Certo non possiamo contenere tutto, ma se l’obiettivo è quello di prevenire dobbiamo mettere in atto tutte le misure di buon senso. Per questo stiamo lavorando sulle troppe libertà che il decreto governativo lascia a chiunque voglia utilizzare le palestre e le piscine: è assurda la migrazione di questi giorni da parte degli utenti dalla Lombardia. Mi sto confrontando, infatti, con la prefettura e le autorità sanitarie allo scopo di emanare un documento che possa limitare questo aspetto».

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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Canelli: «Il Ticino non è uno spartiacque per il virus». Il sindaco di Novara commenta, come sempre, in diretta facebook, la (sua) decisione di chiudere le scuole per un'altra settimana: «Il presidente della Regione ha capito la situazione e si è speso per rimandare l'apertura delle scuole. In Piemonte il numero di contagi non è aumentato di molto, ma visto che il tasso di espansione in Lombardia è invece molto elevato si è deciso di chiudere e riaprire eventualmente lunedì prossimo. Non trovo giusto che gli studenti lombardi non possano frequentare le loro scuole, ma le nostre sì: il Ticino non è uno spartiacque per il virus».   [the_ad id="62649"]   Ma oltre alle scuole ci sono gli impianti sportivi: «Altre misure contenitive - ha continuato - non sono state prese; noi stiamo, però, lavorando per limitare la situazione degli impianti sportivi: il decreto del governo dice che si possono tenere aperti, ma noi siamo un po' scettici. Certo non possiamo contenere tutto, ma se l'obiettivo è quello di prevenire dobbiamo mettere in atto tutte le misure di buon senso. Per questo stiamo lavorando sulle troppe libertà che il decreto governativo lascia a chiunque voglia utilizzare le palestre e le piscine: è assurda la migrazione di questi giorni da parte degli utenti dalla Lombardia. Mi sto confrontando, infatti, con la prefettura e le autorità sanitarie allo scopo di emanare un documento che possa limitare questo aspetto».

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