Cannavacciuolo Bistrot chiuso, quale futuro? «Stiamo valutando». Ipotesi altro marchio

Serrande abbassate da più di un mese. L'assessore al Commercio conferma: «Trattative per un cambio di format o per la cessione a un altro gruppo di pari livello».

«Cannavacciuolo Bistrot di Novara è ancora chiuso per la pausa invernale. La proprietà sta facendo delle valutazioni su un eventuale cambio di format/offerta del locale». Così il gruppo guidato da Antonino Cannavacciuolo risponde alle voci insistenti che da settimane stanno girando in città, aggiungendo comunque che delle novità sono in via di definizione.

A Novara se ne parla visto che da dopo Capodanno le serrande del locale sono abbassate: in un primo momento su una delle sei vetrine di piazza Martiri era comparso un avviso che parlava, appunto, di chiusura invernale, poi non è rimasto più esposto nemmeno quello. Anche le pagine social sono silenti e l’ultimo post risale al 30 dicembre 2023.

Le novità a cui accenna il Gruppo vengono specificate meglio dall’assessore al Commercio, Marina Chiarelli: «Tra il Comune e l’azienda ci sono state delle interlocuzioni. Si sa che è in corso una trattativa per modificare la proposta o per la cessione a un marchio noto di pari livello. Entrambe sono soluzioni ragionevoli. Se l’azienda dovesse comunicare alla Fondazione Teatro Coccia – proprietaria dell’immobile – il recesso, sono certa che ci sarebbero altri soggetti interessati. Nel 2015, quando il Gruppo ha aperto i battenti a Novara, ha fatto un investimento da 1 milione di euro per la ristrutturazione: un passo indietro in questo momento non sarebbe comunque conveniente. Per questo motivo penso che la risoluzione si concretizzerà a breve».

In attesa di notizie certe, i novaresi continuano comunque a interrogarsi su quale possa essere il futuro del bar ristorante firmato dallo chef stellato più famoso d’Italia: si tratta di un locale prestigioso per la città e certamente di richiamo per una vasta clientela da fuori. Tra le ipotesi che erano circolate nelle scorse settimane c’era addirittura quella di una chiusura definitiva insinuando possibili costi troppo elevati dell’affitto dei locali. Potrebbe invece aver influito la partenza dello storico chef del Bistrot, Vincenzo Manicone, che dopo 12 anni nel Gruppo dei quali 4 a Villa Crespi, ha da poco firmato il nuovo incarico al Tancredi di Sirmione sul Garda, altrettanto prestigioso e in una location da sogno.

Di sicuro c’è aria di cambiamenti, in quale direzione, però, non è ancora dato saperlo.

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Cecilia Colli

Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore

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13 risposte

  1. E così il centro storico di Novara perde un altro pezzo. E che pezzo! Certo ufficialmente è la fuga dello chef Vincenzo Manicone verso altri lidi a determinare la chiusura del ristorante, stellato, ma non credo proprio che alla corte di Cannavacciuolo si faccia fatica a trovare un pretendente degno per la prestigiosa cucina . Il problema è che il potenziale pretendente saprà anch’egli che Novara è poco attrattiva. Lo è sempre meno e ha un bel dire l’Assessore al commercio che si stanno valutando proposte di gruppi di pari livello (un po’ come quelle zitelle non maritabili che valuterebbero proposte matrimoniali…). Cambio di “format”? Magari una chiassosa birreria che faccia concorrenza allo Street Food, e arricchisca la movida, altro che ristorante dopo teatro, (anche perché “prima” ci dovrebbe essere una stagione teatrale di alta qualità). In fondo anche l’arrivo di Cannavacciuolo era stata “colpa” dell’allora sindaco Andrea Ballaré. Le colpe sono sempre degli altri, è risaputo. Felice di sbagliarmi.

    1. È un bel locale, per quanto mi riguarda, tutte le volte tutte le volte che l’ho frequentato era sempre pieno, sia al bar che al bistrot. È un peccato.
      Ottima cucina e servizio.
      Era un vanto per Novara.

  2. Eh, si sono davvero grossi problemi per la città di Novara, che è semiparalizzata da ponti crollati o in manutenzione! La movida novarese è preoccupa…

    1. Non si tratta di questo. E nemmeno di “movida”, si tratta di un locale che è stato dato in gestione anche per essere utilizzato per il servizio al teatro Coccia che è un teatro di tradizione. Poi, se permette, in un ristorante ci lavoravano decine di persone. Quanto indotto muoveva Cannavacciuolo? Quindi ironia fuori luogo.

      1. Peccato.
        Evidentemente non è una formula sostenibile.
        Meno immagine e più sostanza, a prezzi accessibili a Tutti, ripeto a Tutti.

  3. Vi ricordo che canavacciuolo è un tecnico della ristorazione e avrà fatto i conti con profitti e perdite. E intelligentemente h pensato di chiudere e cederlo per ridurre le perdite

  4. Notizie di corridoio abbastanza certe dicono che Cannavacciuolo abbia dato disdetta del contratto ed è andato via…mi sembra che il brand Cannavacciuolo non resista molto in città o non attrae molto…vedi anche ex pasticceria Recalchi

  5. Purtroppo Dobbiamo capire che l’essere umano in faccia i soldi non Guarda nulla Ha chiuso per aprire un’altra parte chiuderà ancora per aprire di nuovo in un altro posto ma con i soldi non si fa nulla La vita è una c’è solo Dio

  6. Con i prezzi che ha il bistrot, l’affitto non credo che sia il problema ma solo che lo chef ha scelto altro incarico più redditizio e più prestigioso. Le persone che valgono vanno retribuite e premiate al meglio

  7. Non credo che il gruppo Cannavacciuolo abbia problemi a trovare uno chef, e non credo neanche che non possa sostenere il costo dell’affitto, sono sicura, invece, che è proprio colpa di “qualcun’altro” se il famoso bistrot dovesse chiudere per poi riaprire una pannineria. Grazie all’ex sindaco Ballarè era arrivato lo chef stellato. La cosa rmportante sono i video che si mettono su Facebook ma poi di concreto per la città di Novara non c’è nulla.

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Cannavacciuolo Bistrot chiuso, quale futuro? «Stiamo valutando». Ipotesi altro marchio

Serrande abbassate da più di un mese. L’assessore al Commercio conferma: «Trattative per un cambio di format o per la cessione a un altro gruppo di pari livello».

«Cannavacciuolo Bistrot di Novara è ancora chiuso per la pausa invernale. La proprietà sta facendo delle valutazioni su un eventuale cambio di format/offerta del locale». Così il gruppo guidato da Antonino Cannavacciuolo risponde alle voci insistenti che da settimane stanno girando in città, aggiungendo comunque che delle novità sono in via di definizione.

A Novara se ne parla visto che da dopo Capodanno le serrande del locale sono abbassate: in un primo momento su una delle sei vetrine di piazza Martiri era comparso un avviso che parlava, appunto, di chiusura invernale, poi non è rimasto più esposto nemmeno quello. Anche le pagine social sono silenti e l’ultimo post risale al 30 dicembre 2023.

Le novità a cui accenna il Gruppo vengono specificate meglio dall’assessore al Commercio, Marina Chiarelli: «Tra il Comune e l’azienda ci sono state delle interlocuzioni. Si sa che è in corso una trattativa per modificare la proposta o per la cessione a un marchio noto di pari livello. Entrambe sono soluzioni ragionevoli. Se l’azienda dovesse comunicare alla Fondazione Teatro Coccia – proprietaria dell’immobile – il recesso, sono certa che ci sarebbero altri soggetti interessati. Nel 2015, quando il Gruppo ha aperto i battenti a Novara, ha fatto un investimento da 1 milione di euro per la ristrutturazione: un passo indietro in questo momento non sarebbe comunque conveniente. Per questo motivo penso che la risoluzione si concretizzerà a breve».

In attesa di notizie certe, i novaresi continuano comunque a interrogarsi su quale possa essere il futuro del bar ristorante firmato dallo chef stellato più famoso d’Italia: si tratta di un locale prestigioso per la città e certamente di richiamo per una vasta clientela da fuori. Tra le ipotesi che erano circolate nelle scorse settimane c’era addirittura quella di una chiusura definitiva insinuando possibili costi troppo elevati dell’affitto dei locali. Potrebbe invece aver influito la partenza dello storico chef del Bistrot, Vincenzo Manicone, che dopo 12 anni nel Gruppo dei quali 4 a Villa Crespi, ha da poco firmato il nuovo incarico al Tancredi di Sirmione sul Garda, altrettanto prestigioso e in una location da sogno.

Di sicuro c’è aria di cambiamenti, in quale direzione, però, non è ancora dato saperlo.

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Novarese, giornalista professionista, ha lavorato per settimanali e tv. A La Voce di Novara ha il ruolo di direttore