Le denunce e le proteste che da mesi animano il cantiere del liceo artistico Casorati in via Greppi a Novara trovano ora un riscontro ufficiale: durante i controlli sono emerse irregolarità di carattere penale. A darne notizia è stato l’assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi, rispondendo a un’interrogazione presentata dal consigliere regionale del Partito Democratico Domenico Rossi. Sebbene i dettagli restino coperti dal segreto istruttorio, le violazioni sembrerebbero legate in particolare alle operazioni di bonifica dell’amianto.
Il cantiere, aperto per il recupero della sede scolastica, è stato al centro di un’intensa mobilitazione: da ottobre in poi studenti, insegnanti, sindacati e associazioni come “Medicina Democratica” e “Rete Salute Sicurezza Lavoro” e il più recente comitato “15 Febbraio” hanno più volte organizzato manifestazioni e presentato esposti, l’ultimo dei quali – a dicembre – si concentrava proprio sulla gestione dei materiali pericolosi. Numerose anche le richieste di accesso agli atti, avanzate dal Pd sia in Provincia, dalla consigliera Sara Paladini, sia in Regione, per ottenere chiarezza su una vicenda divenuta sempre più complessa.
Dalla risposta dell’assessore Riboldi emerge un quadro preoccupante: segnalazioni allo Spresal, l’organismo Asl competente per la sicurezza nei luoghi di lavoro, arrivate sia telefonicamente sia via email, hanno condotto a sopralluoghi e ispezioni nel cantiere. I prelievi effettuati in tre aule non hanno comunque evidenziato la presenza di fibre di amianto nell’aria. Tuttavia, durante i controlli «sono emerse anomalie tali da essere segnalate
all’Autorità giudiziaria penale» dice Riboldi nella sua risposta.

«La risposta della Regione conferma le nostre preoccupazioni e quelle di tanti studenti, genitori e insegnanti espresse in questi mesi di cantiere – commenta Rossi la recente risposta ricevuta dalla giunta regionale -. Le affermazioni dell’assessore Riboldi sono chiare: durante i sopralluoghi sono state riscontrate irregolarità che hanno dato luogo a segnalazioni all’autorità giudiziaria penale al momento coperte da segreto istruttorio. Non c’è nulla da minimizzare su quanto accaduto, servono chiarezza e trasparenza perché la sicurezza a scuola deve essere una priorità. Sul progetto di adeguamento della sede scolastica, sul quale da mesi si registrano comunicazioni discordanti tra i vari soggetti coinvolti nel cantiere e le istituzioni coinvolte, a partire dalla Provincia. Una situazione che da molto tempo sta generando confusione e preoccupazione tra famiglie, studenti e personale scolastico. Il nostro obiettivo non è sollevare polemiche, ma tutelare una comunità scolastica che ha il diritto di sapere cosa è accaduto e di poter frequentare la scuola in sicurezza. Per questo continueremo a muoverci in ogni sede istituzionale per ottenere risposte chiare e documentate».