Casa Bossi ed ex Macello, il progetto vede la luce. In autunno l’inizio dei lavori. Si è chiusa la gara d’appalto per la valorizzazione e il recupero dei due siti che fanno parte di un’unica progettazione; al bando ha partecipato un solo soggetto: Ream Sgr – società torinese che gestisce asset per un miliardo di euro con enti pubblici e privati – che nel 2017 aveva inviato al Comune una proposta per il conferimento di Casa Bossi in un Fondo immobiliare insieme all’ex Macello.
«La commissione ha reputato valido il progetto – commenta il direttore generale del Comune, Roberto Moriondo -. Ora siamo nella fase di raccolta dei documenti necessari per la stipula della convenzione e la costituzione del Fondo immobiliare: prevediamo che l’atto notarile possa essere sottoscritto per la fine di maggio. A quel punto Ream potrà appaltare il cantiere con una procedura a evidenza pubblica e dare inizio ai lavori, presumibilmente per il prossimo autunno, tra ottobre e novembre».
Il piano finanziario, infatti, prevede l’istituzione di un Fondo – della durata di 17 anni prorogabili – tra il Comune e la società che si è aggiudicata il bando, in cui vengono conferiti i due immobili per un intervento finanziato con risorse provenienti da fondi istituzionali. Il valore indicativo dell’operazione ai aggira intorno ai circa 33 milioni di euro.
Su Casa Bossi il progetto prevede il recupero secondo criteri e progettualità autorizzati sia sotto il profilo economico finanziario (e quindi sul piano della redditività) sia dal punto di vista delle funzioni che diventeranno parte integrante dell’edificio antonelliano. «Gli architetti che si occuperanno della progettazione – conclude il direttore generale – dovranno di volta in volta confrontarsi con la Sovrintendenza che aveva dato parere favorevole al progetto stesso».