È stato pubblicato oggi in Gazzetta Ufficiale, e nei prossimi giorni anche sul sito del Comune di Novara, il bando relativo alla ristrutturazione e recupero di Casa Bossi. Come La Voce aveva anticipato una settimana fa (leggi qui l’articolo), con una determina dirigenziale datata 15 dicembre 2021 il Comune ha avviato la procedura a evidenza pubblica per dare il via alla gara d’appalto.
«Finalmente ci siamo davvero – dichiara il sindaco Alessandro Canelli -. La riqualificazione di Casa Bossi è stata messa a bando, come previsto, dopo la dichiarazione di pubblico interesse alla valorizzazione dell’edificio e dell’ex Macello emersa dal consiglio comunale di fine luglio e l’iter che la procedura ha necessariamente dovuto seguire».
Il piano finanziario prevede la costituzione di un Fondo immobiliare, tra il Comune e il soggetto che si aggiudicherà il bando di evidenza pubblica, in cui verranno conferiti Casa Bossi e l’ex Macello per un intervento di riqualificazione complessiva finanziata con risorse provenienti da fondi istituzionali. Valore indicativo dell’operazione circa 33 milioni di euro, durata del fondo 17 anni prorogabili.
«L’aspetto importante e garante di questa operazione – prosegue Canelli – è il fatto che ci sia già un proponente che parteciperà al bando e che, nel caso ci fossero altre e migliori candidature, avrà il diritto di “pareggiare” almeno le condizioni dell’offerta»
Come si ricorderà, infatti, l’idea di progetto ha avuto inizio nel 2017 quando Ream Sgr (società torinese che gestisce asset per un miliardo di euro con enti pubblici e privati) aveva inviato al Comune una proposta per il conferimento di Casa Bossi in un Fondo immobiliare insieme all’ex Macello e alla manifattura Tabacchi di Torino – di proprietà del demanio -, quest’ultima poi svincolata in un secondo momento. Ream aveva deciso di proseguire con soli due immobili e a fine 2019 il Comune aveva affidato una due diligence a Rina Prime, la prima società in Italia specializzata in studi di fattibilità, valutazione di gestioni patrimoniali e portafogli immobiliari.
Il progetto prevede il recupero di Casa Bossi, secondo criteri e progettualità autorizzati sia sotto il profilo economico finanziario (e quindi sul piano della redditività) sia dal punto di vista delle funzioni che diventeranno parte integrante dell’edificio antonelliano. Gli ultimi due piani saranno adibiti a foresteria attraverso una ricettività temporanea e innovativa; al primo piano verranno allocati principalmente uffici e spazi di rappresentanza; al pianoterra dovranno essere mantenuti spazi espositivi permanenti e iniziative di carattere culturale compreso l’utilizzo del cortile.