Questa mattina, 19 dicembre, a Palazzo Lascaris era in programma la seduta di commissione Sanità per esaminare il provvedimento di programmazione destinato alla medicina territoriale in Piemonte. Ma i consiglieri di Fratelli d’Italia, oltre all’assessore alla Sanità Luigi Icardi, erano assenti e la seduta è saltata.
La commissione, infatti, è propedeutica all’organizzazione degli Ospedali e delle Case di comunità e delle Centrali operative territoriali, in modo particolare all’impiego delle risorse da destinare agli stipendi di medici e infermieri senza i quali i presidi non potrebbero funzionare.
All’inizio dell’anno la Regione si era, infatti, aggiudicata 430 milioni di euro con fondi del Pnrr; di questi 38,7 per il solo territorio novarese: 7 Case di comunità a Borgomanero, Ghemme, Arona, Oleggio, Novara, Trecate e Galliate, 2 Ospedali di comunità a Borgomanero e Novara – quest’ultimo poi individuato nel San Rocco di Galliate grazie a una convenzione con l’Asl – e 3 Centrali operative territoriali a Borgomanero, Novara e Galliate. Nell’importo sono compresi anche l’ammodernamento tecnologico e l’acquisto di attrezzature per l’Asl e l’Ospedale Maggiore e l’adeguamento sismico dell’ospedale SS. Trinità di Borgomanero.
«Oggi avremmo dovuto esaminare un testo importante e urgente, ma la maggioranza ha fatto mancare il numero legale e ha reso impossibile lo svolgimento della seduta nonostante il testo vada approvato entro domani» dichiara il vicepresidente commissione Sanità e consigliere del Pd, Domenico Rossi, in un comunicato congiunto firmato da tutti i gruppi di opposizione.
«Assenti i consiglieri di Fratelli d’Italia ma anche l’assessore Icardi, arrivato solo quando la commissione era già chiusa – prosegue Rossi insieme agli altri capigruppo -. Avremmo voluto fare delle considerazioni di merito su un testo che lascia aperta una questione essenziale: dove prendiamo e come paghiamo i medici e gli infermieri che dovrebbero essere presenti nelle Case di comunità? Non basta l’adempimento formale, ma servono strategie efficaci sul reclutamento del personale, di cui, nel piano, non si dice nulla. Evidentemente a questa maggioranza il futuro assetto della sanità piemontese non interessa. Forse le forze di centrodestra sono troppo impegnate in una campagna elettorale permanente dal 2019 e a disegnare una legge elettorale che prevede l’esclusione di quelle forze politiche più piccole, ma importanti per la rappresentanza, per evitare una pluralità di voci e di posizioni che è la base della democrazia».