La consigliera Milù Allegra (La Provincia in Comune) abbandona l’aula durante la seduta di consiglio di oggi, venerdì 3 luglio. Il caso, ripreso anche dalla stampa nazionale, è scoppiato lo scorso 29 giugno in occasione dell’ultimo consiglio provinciale: Allegra ha presentato un ordine del giorno per sollecitare la sospensione del disegno di legge regionale “Allontanamento Zero”, il consigliere di maggioranza Ivan De Grandis nella sua replica ha citato Bibbiano e Youtube, che stava trasmettendo in streaming, ha interroto la diretta.
Fratelli d’Italia ha gridato allo scandalo mentre la parte opposta si è espressa minimizzando l’accaduto. La diatriba ha ripreso oggi pomeriggio durante il consiglio riconvocato: «Non si può essere democratici a intermittenza – ha dichiarato De Grandis detto puntando il dito contro Allegra – La sospensione dell’altro giorno ha penalizzato prima di tutto chi ha proposto questa discussione. Bibbiano? Ci sono indagini in corso, degli avvisi di garanzia. Noi siamo garantisti, ma non possiamo accettare che qualcuno venga in quest’aula a dirci che quel sistema non esiste. Il disegno regionale si oppone a quell’allontanamento “selvaggio” di minori dalle loro famiglie. Questo documento non lo possiamo condividere, anzi chiediamo alla Regione di andare avanti, perché chiediamo giustizia e che i bambini abbiano l’opportunità di rimanere con le loro famiglie».
«Si tratta di un disegno di legge sbagliato – ha replicato Allegra – ed è anche difficile pensare a dei correttivi. Vorrebbe rispondere a un problema che secondo noi non esiste; è circondato da una propaganda che nuoce gravemente a tutto il sistema dei servizi provocando effetti molto gravi. E’ stucchevole e inaccettabile che si trattino argomenti di questo tipo con una propaganda decisamente fuori luogo, strumentale e opportunistica».
«Rimango sbigottito – ha replicato De Grandis – dalla metodologia con la quale un consigliere ci venga a dire di cosa si possa parlare e di cosa no».
A quel punto Allegra ha abbandonato l’aula e l’odg è stato respinto all’unanimità.
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