«Il termine dei lavori è previsto per la fine del 2024. Entro lungo l’amministrazione regionale provvederà a riproporre una manifestazione di interesse per al gestione della struttura a cui seguirà una fase di affidamento successiva alla fine dei lavori». È quanto l’assessore regionale Andrea Tronzano ha affermato in consiglio all’interrogazione del consigliere del Pd, Domenico Rossi, sui tempi di riutilizzo del castello di Miasino.
Lo scorso 17 ottobre, infatti, la giunta si era impegnata, sulla base di una mozione di Rossi votata all’unanimità dal consiglio, ad assegnare il bando per la gestione del castello di Miasino il più possibile in concomitanza con il termine dei lavori di ristrutturazione che erano previsti entro il prossimo mese di giugno.
«Siamo preoccupati. La risposta a una semplice interrogazione ci mette in allarme sui tempi di riutilizzo di un bene chiuso da troppo tempo che deve essere restituito alla comunità – afferma Rossi -. Una confisca a cui non segue il riutilizzo sociale, infatti, vanifica tutto il lavoro fatto da magistratura, forze dell’ordine e istituzioni. La risposta dell’assessore Tronzano sembra, però, indicare un percorso che non rispetta le scadenze decise a ottobre. Mi rivolgo al presidente Cirio affinché intervenga direttamente, nel rispetto dell’impegno preso con la mozione del 17 ottobre, per non far passare un messaggio pericoloso, ovvero, che quando c’è la mafia le cose funzionano mentre quando arriva lo Stato tutto si ferma. E’ inaccettabile».