Alla fine i consiglieri di minoranza – Partito Democratico, Insieme per Novara – avevano ragione sul Piano di valorizzazione del castello visconteo sforzesco. Durante la seduta di consiglio comunale dello scorso 20 luglio, prima che la maggioranza approvasse il testo, i consiglieri di opposizione avevano abbandonato l’aula e si erano rivolti al prefetto per segnalare il Piano considerato non in linea con quanto previsto dallo statuto della Fondazione.
Ed è stato proprio il prefetto a chiedere chiarimenti al Comune. Con una nota firmata dal segretario generale Giacomo Rossi e dal vice Davide Zanino, l’ente ammette che «il Piano è fortemente carente in alcune sue parti, con una visione limitata nel tempo e anticipa un impegno. Sarà pertanto cura dell’Amministrazione Comunale chiedere alla Fondazione e al Consiglio di Indirizzo di procedere celermente, dopo l’ormai intervenuto conferimento del bene, alla redazione del primo piano di valorizzazione completo ai sensi del nuovo Statuto, al fine di sottoporlo al Consiglio comunale il prima possibile e comunque entro il termine statutario, andando così a ricomprendere e a sanare anche l’annualità 2023, con ciò sanando ogni eventuale carenza in essa contenuta».
«La maggioranza aveva ignorato tutti i nostri rilievi in merito al presunto Piano di valorizzazione del castello, che tale non poteva essere mancando di tutti i requisiti – spiegano i capigruppo Nicola Fonzo, Piergiacomo Baroni e Mario Iacopino -. La Fondazione non poteva presentare un Piano di valorizzazione perchè in effetti non erano stati ancora concessi i beni da valorizzare. Se è vero, ci domandiamo come sia stato possibile bandire una gara per aprire un bar e un ristorante e come sia stato possibile dal settembre scorso concedere per cinque anni al Circolo dei Lettori una nuova sede. Tutto nel castello».
E anticipano: «Poichè secondo lo statuto della Fondazione il Piano va approvato entro ottobre, a settembre l’assessore alla Cultura dovrà farsene carico. Chiederemo una commissione».
Una risposta
Che vergogna! Speriamo che anche alla Procura di Novara qualcuno si interessi a questa vicenda tutta novarese