Cattura cinghiale con una trappola, denunciato

Stavano facendo controlli per la prevenzione dei reati ambientali quando la loro attenzione  è stata attirata da una gabbia all’interno di una zona boschiva nel comune di Grignasco. E’ stato così che i carabinieri Forestale della stazione di Carpignano Sesia hanno trovato, all’interno della gabbia, un cinghiale che era appena stato catturato; l’animale, in buone condizioni, è stato liberato. Le indagini hanno permesso di risalire al proprietario della gabbia ed autore della cattura: si tratta di un cittadino italiano, residente in provincia, che, al di là di una sanzione di 1000 euro per detenzione di trappola per la cattura di fauna selvatica, è stato denunciato alla Procura per tentato furto aggravato.

 

 

L’uomo infatti, non aveva la licenza di caccia e il periodo nel quale è stata effettuata la cattura non rientra tra quelli compatibili con l’esercizio di alcuna attività venatoria.

La trappola è stata sottoposta a sequestro d’iniziativa poi convalidato nei giorni scorsi.

«La violazione è di particolare gravità – dicono dal comando Carabinieri Forestale – Nell’ordinamento giuridico nazionale, la fauna è patrimonio indisponibile dello Stato. La sua cattura, in assenza di licenza di caccia ed all’infuori dei limiti prefissati dalla legge, configura un’ipotesi di vero e proprio furto, aggravato dall’essere compiuto ai danni del patrimonio dello Stato.  L’utilizzo della trappola, inoltre, non rientra nei metodi di caccia consentita. Infatti, le trappole, per la loro stessa natura e funzione, non rappresentano strumenti di cattura selettiva e, di conseguenza, potrebbero essere potenzialmente assai dannosi ai fini della conservazione della fauna. Quanto, poi, alle catture finalizzate al controllo delle specie invasive sul territorio, è importante precisare che le relative attività restano strettamente sottoposte alla direzione della Provincia, che ne fissa tempi e modalità e non può essere espletato in autonomia e libertà da parte dei privati».

«Il controllo del bracconaggio resta tra i compiti istituzionali dei Carabinieri Forestale e, come tale, mantenuto permanentemente durante tutto il corso dell’anno, anche quando la stagione venatoria è chiusa, come nel periodo primaverile attuale».

 

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Cattura cinghiale con una trappola, denunciato

Stavano facendo controlli per la prevenzione dei reati ambientali quando la loro attenzione  è stata attirata da una gabbia all’interno di una zona boschiva nel comune di Grignasco. E’ stato così che i carabinieri Forestale della stazione di Carpignano Sesia hanno trovato, all’interno della gabbia, un cinghiale che era appena stato catturato; l’animale, in buone condizioni, è stato liberato. Le indagini hanno permesso di risalire al proprietario della gabbia ed autore della cattura: si tratta di un cittadino italiano, residente in provincia, che, al di là di una sanzione di 1000 euro per detenzione di trappola per la cattura di fauna selvatica, è stato denunciato alla Procura per tentato furto aggravato.

 

 

L’uomo infatti, non aveva la licenza di caccia e il periodo nel quale è stata effettuata la cattura non rientra tra quelli compatibili con l’esercizio di alcuna attività venatoria.

La trappola è stata sottoposta a sequestro d’iniziativa poi convalidato nei giorni scorsi.

«La violazione è di particolare gravità – dicono dal comando Carabinieri Forestale – Nell’ordinamento giuridico nazionale, la fauna è patrimonio indisponibile dello Stato. La sua cattura, in assenza di licenza di caccia ed all’infuori dei limiti prefissati dalla legge, configura un’ipotesi di vero e proprio furto, aggravato dall’essere compiuto ai danni del patrimonio dello Stato.  L’utilizzo della trappola, inoltre, non rientra nei metodi di caccia consentita. Infatti, le trappole, per la loro stessa natura e funzione, non rappresentano strumenti di cattura selettiva e, di conseguenza, potrebbero essere potenzialmente assai dannosi ai fini della conservazione della fauna. Quanto, poi, alle catture finalizzate al controllo delle specie invasive sul territorio, è importante precisare che le relative attività restano strettamente sottoposte alla direzione della Provincia, che ne fissa tempi e modalità e non può essere espletato in autonomia e libertà da parte dei privati».

«Il controllo del bracconaggio resta tra i compiti istituzionali dei Carabinieri Forestale e, come tale, mantenuto permanentemente durante tutto il corso dell’anno, anche quando la stagione venatoria è chiusa, come nel periodo primaverile attuale».

 

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