Non c’é davvero pace per il cavalcavia Porta Milano di Sant’Agabio. A pochi giorni dalla sua riapertura alle auto e a poche ore dalla riapertura ai pullman, è emersa un’ulteriore problematica, evidenziata dal capogruppo del Pd in consiglio comunale Rossano Pirovano e documentata da una fotografia da lui stesso scattata. L’immagine raffigura un cartello appena posizionato che vieta il transito agli autobus superiori alle 20 tonnellate di peso e ai 12 metri di lunghezza. O meglio, leggendo correttamente l’avviso, il transito è consentito ai mezzi del trasporto pubblico locale rientrante nei due parametri indicati.
«Una decisione incomprensibile – spiega Pirovano – prima l’errore in fase di progettazione sulla larghezza della carreggiata che ha causato ritardi e spreco di soldi, poi, una volta che quel problema sembrava risolto con tanto di ok per il transito tanto dei mezzi da 12 quanto quelli da 15 metri, scopriamo questo. Di fatto i “15 metri”, che hanno un peso intorno alle 24 tonnellate, sono esclusi, mentre quelli di lunghezza inferiore rientrano per poco. Dunque il cavalcavia non potrà essere utilizzato per un certo tipo di servizio. Se tra il Comune e Rfi sono stati spesi 4 milioni di euro per rendere nuovamente a norma questa struttura, cerchiamo di renderla utile al centro per cento».
Una spiegazione l’ha indirettamente data lo stesso sindaco Alessandro Canelli nel corso del consiglio comunale di oggi, lunedì 16 novembre, quasi tutto dedicato alla discussione e approvazione del Dup.
Nella sostanza, la sciagura del ponte Morandi ha successivamente comportato, in sede di verifica sullo stato delle infrastrutture, l’applicazione di una sorta di “giro di vite” per quanto riguarda anche la portata di transito di un singolo manufatto. Uno studio specializzato effettuato da professionisti ha portato a interdire un certo tipo di traffico pesante al cavalcavia di Sant’Agabio. In pratica, un lungo lavoro per rimettere in sesto la struttura viene oggi in parte penalizzato dall’applicazione di misure di sicurezza anche giustificate. Purtroppo, come spesso accade, l’esistenza di un vuoto normativo non aveva finora messo limiti al transito sul cavalcavia. Nel prendere atto della cosa Pirovano ha anticipato che sull’argomento presenterà una nuova interrogazione per conoscere «la situazione di tutte le altre strutture simili presenti in città».