«Il cronoprogramma prevede che per la prima settimana di novembre dovremmo riaprire, non sappiamo ancora se a senso unico o senso unico alternato. Abbiamo chiesto consiglio alla Polizia che ci ha suggerito di tenere aperto il flusso in entrata al mattino e in uscita e alla sera. Probabilmente procederemo in questo modo». Questa l’ultima ipotesi sulla riapertura del cavalcavia XXV Aprile. Ancora una volta l’assessore ai Lavori pubblici, Rocco Zoccali, ha ceduto alla tentazione di dare una data e l’ha fatto ieri, 18 ottobre, alla commissione consiliare da lui stesso convocata «per fare chiarezza» sulla situazione di ponti, strade e cavalcavia della città. Dove, però, novità sostanziali non sono emerse.
«Ci sono stati gesti e polemiche sul tema, motivo per cui ho voluto convocare questa riunione – ha aggiunto Zoccali -. I lavori pubblici richiedono tempi tecnici lunghi che non si possono accorciare o tagliare. Ad agosto abbiamo incontrato la ditta appaltatrice, spiegando la necessità di riaprire nel minor tempo possibile. I problemi principali riguardano la spalletta crollata e altri di natura strutturale. Ci sono poi le scalinate e le piste ciclabili, cogliendo l’occasione per riqualificare anche il collegamento con il resto del quartiere. Questo ha portato a un prolungamento dei tempi e complicato la possibilità di dare delle date. Avevamo indicato la fine di settembre sulla base di un cronoprogramma stilato assieme alla ditta, che però non è stato rispettato».
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Ponte del Terdoppio: la consegna dell’opera definitiva si ipotizza maggio 2024. Poi il cavalcavia Porta Milano
L’assessore Zoccali si è soffermato sul ponte del Terdoppio e sul cavalcavia Porta Milano, senza però novità rilevanti. «Non è vero che ci siamo occupati in un secondo momento del Terdoppio ha affermato -. Anzi, siamo intervenuti anche prima della caduta della spalletta del XXV Aprile. Abbiamo preso la decisione di demolirlo, ma per le opere pubbliche servono i fondi. I finanziamenti sono stati interamente a carico del Comune, escluso il contributo regionale di 700 mila euro per il Terdoppio e 200 mila euro per il ponte sull’Agogna. Salvo qualche intoppo di percorso, l’opera definitiva sarà consegnata verso maggio 2024. Questi sono tempi tecnici e ipotetici, pur garantendo la corsia a doppio senso alternato».
Riguardo al cavalcavia di Porta Milano, l’assessore ha dichiarato che «non stiamo vagando per aria. L’appalto è stato assegnato, ma è in stand by. La gara sarà comunque rivista al rialzo, abbiamo già stanziato 300 mila euro in più. Non potevamo lavorare anche su questo ponto, altrimenti avremmo bloccato Sant’Agabio. Il cavalcavia, in ogni caso, è attenzionato con sensori che registrano ogni oscillazione possibile. ».
San Martino, Agogna e via delle Americhe: lo stato dei lavori su ponti e cavalcavia
L’assessore ha anche parlato dei cavalcavia di San Martino: «L’iniziale costo di 150 mila euro è lievitato a 500 mila euro per problemi imprevisti. Inoltre, i tempi di Rfi al rilascio del nullaosta per i lavori sulla ferrovia sono lunghi. A breve partirà comunque il cantiere per il rifacimento dei parapetti, dopodiché si dovrà procedere alla messa in sicurezza della parte sottostante. Anche per il cavalcavia in via delle Americhe, la cifra stanziata inizialmente non è sufficiente, abbiamo dovuto aggiungere 100 mila euro perché Rfi ha evidenziato problemi di sicurezza. Manca solo il nullaosta».
«Il progetto è pronto ed è anche economicamente coperto – ha detto infine Zoccali in riferimento allo stato dei lavori del ponte sull’Agogna -. La gara potrà essere pubblicata al ricevimento degli ultimi due pareri tecnici».
Fonzo (Pd): «Invitiamo nuovamente l’assessore Zoccali a dimettersi»
Puntale la replica da parte del capogruppo del Partito Democratico, Nicola Fonzo: «L’assessore non ha raccontato nessun fatto nuovo. Ripresentiamo ancora una volta l’invito alle dimissioni anche se temo che Zoccali resterà in carica almeno fino alla fine della giunta Canelli, sperando che termini prima di fine mandato».
«Riguardo al XXV Aprile, dopo il crollo della spalletta del 9 ottobre 2022, bisognava prevedere che sarebbe stata messa sotto sequestro l’area – ha proseguito Fonzo -. In questa stessa sala veniva professato ottimismo sul fatto che la magistratura per la primavera avrebbe dissequestrato l’area. Il sindaco aveva anche detto che a settembre si sarebbe riaperto il cavalcavia. Noi avevamo dissentito, non perché tifiamo contro la riapertura, ma perché sapevamo che avrebbe creato problemi e disagi. Dopo le violente grandinate di luglio, il materiale edile era introvabile, senza contare che nel periodo estivo le stesse ditte erano in ferie. Zoccali oggi ha scoperto di fare l’assessore ai Lavori pubblici perché chi ha questo ruolo è inutile che dia delle date».
Fonzo ha quindi risposto alle accuse dell’assessore circa la conferenza stampa organizzata dal suo gruppo sul cantiere del cavalcavia in occasione del primo anniversario dalla chiusura: «Siamo stati accusati di aver preso in giro una tragedia della città, ma qui siete voi ad avere presto in giro i cittadini. C’è stata un’evidente incapacità di organizzare i lavori pubblici».
Pirovano: «Il 2024 sarà un altro anno di passione per la mobilità cittadina»
«Ho letto dichiarazioni dell’assessore che non mi sono piaciute – ha proseguito sulla stessa linea il consigliere dem, Rossano Pirovano -. Non abbiamo celebrato l’anniversario di una tragedia, ma ricordato un compleanno amaro sulla base delle date che voi ci avete indicato. Sul XXV Aprile sono settimane che non ci lavorava nessuno, basta andare nei pressi del cantiere. Il cavalcavia Porta Milano dovrà essere chiuso per altri sei mesi e il 2024 sarà un altro anno di passione per la mobilità cittadina».
«Cerco di svolgere il mio ruolo con la massima trasparenza possibile – ha replicato Zoccali -. Il mio interesse è risolvere le esigenze dei cittadini: quella strada la faccio tutti i giorni, dà fastidio e non è bello. Quando si parla di date si parla di cronoprogrammi che se non sono stati rispettati e non per motivazioni a noi imputabili».