Cavallirio, arsenale di armi in casa anche da guerra: condannata 69enne

I carabinieri erano intervenuti per una lite tra parenti e avevano trovato armi illegali

Intervengono per una banale lite fra parenti, esponenti di una famiglia della Bassa Valsesia nota alle forze dell’ordine, e trovano un arsenale di armi illegali, anche da guerra. Per il sequestro effettuato nell’ottobre del 2022 in un’abitazione di Cavallirio, una donna di 69 anni residente in paese, M.A.D.G. le iniziali, è stata condannata a 2 anni e 8 mesi di reclusione per detenzione e ricettazione, con rito abbreviato. Il giudice ha invece assolto il nipote G.D.G., da lei indicato come il proprietario delle armi, circostanza che non ha trovato riscontri, e ha stabilito il «non luogo a procedere» anche per un conoscente, un compaesano sempre secondo la donna aveva recuperato l’arsenale nei boschi della Madonnina, poco distanti, per portarlo a casa.

Quando i carabinieri erano intervenuti se segnalazione, nell’alloggio avevano recuperato quattro carabine, di cui una semiautomatica modello B Imi Israel, una Remington risultata rubata, una ad aria compressa modello 50 e una artigianale modello Flobert, alle verifiche successive risultata rubata in provincia di Alessandria nel dicembre del 2008; e poi un fucile F.N. Nato e una pistola mitragliatrice modello Skorpip di fabbricazione slava, prodotta nel 1986, presumibilmente da guerra. A chiedere l’intervento delle forze dell’ordine era stata la stessa arrestata. Arrivati a Cavallirio la pattuglia aveva notato la presenza di un nipote della donna, già conosciuto. Pare che fosse in corso una discussione e lei l’aveva invitato ad andarsene. Una volta sedati gli animi, i carabinieri avevano effettuato la perquisito la perquisizione: in camera da letto avevano trovato due sacchi di juta, con tracce di terriccio, da cui fuoriuscivano canne di fucile. Una volta aperto le sacche, erano saltate fuori tutte le armi.

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Cavallirio, arsenale di armi in casa anche da guerra: condannata 69enne

I carabinieri erano intervenuti per una lite tra parenti e avevano trovato armi illegali

Intervengono per una banale lite fra parenti, esponenti di una famiglia della Bassa Valsesia nota alle forze dell’ordine, e trovano un arsenale di armi illegali, anche da guerra. Per il sequestro effettuato nell’ottobre del 2022 in un’abitazione di Cavallirio, una donna di 69 anni residente in paese, M.A.D.G. le iniziali, è stata condannata a 2 anni e 8 mesi di reclusione per detenzione e ricettazione, con rito abbreviato. Il giudice ha invece assolto il nipote G.D.G., da lei indicato come il proprietario delle armi, circostanza che non ha trovato riscontri, e ha stabilito il «non luogo a procedere» anche per un conoscente, un compaesano sempre secondo la donna aveva recuperato l’arsenale nei boschi della Madonnina, poco distanti, per portarlo a casa.

Quando i carabinieri erano intervenuti se segnalazione, nell’alloggio avevano recuperato quattro carabine, di cui una semiautomatica modello B Imi Israel, una Remington risultata rubata, una ad aria compressa modello 50 e una artigianale modello Flobert, alle verifiche successive risultata rubata in provincia di Alessandria nel dicembre del 2008; e poi un fucile F.N. Nato e una pistola mitragliatrice modello Skorpip di fabbricazione slava, prodotta nel 1986, presumibilmente da guerra. A chiedere l’intervento delle forze dell’ordine era stata la stessa arrestata. Arrivati a Cavallirio la pattuglia aveva notato la presenza di un nipote della donna, già conosciuto. Pare che fosse in corso una discussione e lei l’aveva invitato ad andarsene. Una volta sedati gli animi, i carabinieri avevano effettuato la perquisito la perquisizione: in camera da letto avevano trovato due sacchi di juta, con tracce di terriccio, da cui fuoriuscivano canne di fucile. Una volta aperto le sacche, erano saltate fuori tutte le armi.

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