Celebrato il IV Novembre, «fra ricordo e speranza per il futuro»

L'anniversario della conclusione del primo conflitto mondiale festeggiato con la tradizionale cerimonia al Monumento ai Caduti all'Allea alla presenza delle massime autorità civili e militari

Smentendo le brutte previsioni meteo della vigilia, una bella mattinata di sole ha accompagnato l’appuntamento con le celebrazioni del IV Novembre lungo l’Allea, al Monumento ai Caduti. La giornata dell’Unità nazionale, delle forze armate, del combattente, del decorato e dell’orfano di guerra, dopo il ricordo – nel 2021 – del centenario del Milite Ignoto, è ritornata quest’anno in vesti più tradizionali, con la deposizione di corone d’alloro da parte della Prefettura, della Provincia di Novara, del Comune capoluogo, del Presidio militare e di Assoarma.


Dopo la lettura da parte del comandante del Presidio militare, colonnello Alessandro Pavesi, del messaggio del presidente della Repubblica ha preso per primo la parola il sindaco Alessandro Canelli, ricordando la «giornata di commemorazione, ricordo e festa» e il connubio «indissolubile fra Unità nazionale e forze armate, che al termine della Grande guerra hanno consentito di terminare quel processo partito dal Risorgimento. Il ruolo delle nostre forze armate è oggi principalmente rivolto al mantenimento della pace in diversi scenari internazionali. Una giornata che deve essere di ricordo, ma anche di speranza per il futuro», in un momento difficile caratterizzato da un conflitto in corso nell’Europa orientale.


L’assessore regionale Matteo Marnati, nel portare il saluto dell’amministrazione guidata da Alberto Cirio, ha ricordato come «la presenza delle istituzioni non debba essere solo un atto dovuto, ma anche la possibilità di contribuire a ricordare coloro che si sono sacrificati in guerra ma anche nelle più recenti missioni di pace e ringraziare quanti oggi lavorano al fianco delle forze dell’ordine e gli operatori del soccorso per la sicurezza delle nostre città», augurandosi che il nuovo Governo riesca a stanziare maggiori risorse per tutte quelle attività dei nostri uomini e donne in divisa, per garantire e migliorare la sicurezza dei nostri cittadini e loro stessi».


Per la Provincia di Novara è intervenuto il consigliere delegato Arduino Pasquini, ricordando come «il 4 Novembre torna a essere celebrato degnamente dopo gli anni della pandemia. Ricordiamo la conclusione della Grande guerra costata un numero impressionante di vite umane. Alle nostre forze armate, oggi come ieri sempre in prima linea, è rivolto il nostro pensiero riconoscente. Una memoria del passato è importante che venga mantenuta viva fra i giovani. Dopo la pandemia ci attendono nuove sfide, ma facendo fronte comune riusciremo a superare anche questo nuovo difficile momento».


E parlando di giovani, dopo l’intervento del generale Giuseppe Li Causi, presidente di Assoarma, che ha auspicato tra l’altro «il ritorno del 4 Novembre come giornata festiva alla pari di altre nel corso dell’anno», sono state anche quest’anno due studentesse, Sonia Verduci, universitaria in Giurisprudenza a Milano, e Manuela Bernardi del Fauser, offrire il loro contributo – testimonianza di un importante momento di memoria.

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Celebrato il IV Novembre, «fra ricordo e speranza per il futuro»

L’anniversario della conclusione del primo conflitto mondiale festeggiato con la tradizionale cerimonia al Monumento ai Caduti all’Allea alla presenza delle massime autorità civili e militari

Smentendo le brutte previsioni meteo della vigilia, una bella mattinata di sole ha accompagnato l’appuntamento con le celebrazioni del IV Novembre lungo l’Allea, al Monumento ai Caduti. La giornata dell’Unità nazionale, delle forze armate, del combattente, del decorato e dell’orfano di guerra, dopo il ricordo – nel 2021 – del centenario del Milite Ignoto, è ritornata quest’anno in vesti più tradizionali, con la deposizione di corone d’alloro da parte della Prefettura, della Provincia di Novara, del Comune capoluogo, del Presidio militare e di Assoarma.


Dopo la lettura da parte del comandante del Presidio militare, colonnello Alessandro Pavesi, del messaggio del presidente della Repubblica ha preso per primo la parola il sindaco Alessandro Canelli, ricordando la «giornata di commemorazione, ricordo e festa» e il connubio «indissolubile fra Unità nazionale e forze armate, che al termine della Grande guerra hanno consentito di terminare quel processo partito dal Risorgimento. Il ruolo delle nostre forze armate è oggi principalmente rivolto al mantenimento della pace in diversi scenari internazionali. Una giornata che deve essere di ricordo, ma anche di speranza per il futuro», in un momento difficile caratterizzato da un conflitto in corso nell’Europa orientale.


L’assessore regionale Matteo Marnati, nel portare il saluto dell’amministrazione guidata da Alberto Cirio, ha ricordato come «la presenza delle istituzioni non debba essere solo un atto dovuto, ma anche la possibilità di contribuire a ricordare coloro che si sono sacrificati in guerra ma anche nelle più recenti missioni di pace e ringraziare quanti oggi lavorano al fianco delle forze dell’ordine e gli operatori del soccorso per la sicurezza delle nostre città», augurandosi che il nuovo Governo riesca a stanziare maggiori risorse per tutte quelle attività dei nostri uomini e donne in divisa, per garantire e migliorare la sicurezza dei nostri cittadini e loro stessi».


Per la Provincia di Novara è intervenuto il consigliere delegato Arduino Pasquini, ricordando come «il 4 Novembre torna a essere celebrato degnamente dopo gli anni della pandemia. Ricordiamo la conclusione della Grande guerra costata un numero impressionante di vite umane. Alle nostre forze armate, oggi come ieri sempre in prima linea, è rivolto il nostro pensiero riconoscente. Una memoria del passato è importante che venga mantenuta viva fra i giovani. Dopo la pandemia ci attendono nuove sfide, ma facendo fronte comune riusciremo a superare anche questo nuovo difficile momento».


E parlando di giovani, dopo l’intervento del generale Giuseppe Li Causi, presidente di Assoarma, che ha auspicato tra l’altro «il ritorno del 4 Novembre come giornata festiva alla pari di altre nel corso dell’anno», sono state anche quest’anno due studentesse, Sonia Verduci, universitaria in Giurisprudenza a Milano, e Manuela Bernardi del Fauser, offrire il loro contributo – testimonianza di un importante momento di memoria.

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