Il 77° anniversario del referendum che nel giugno del 1946 portò all’avvento della Repubblica è stato ricordato questa mattina, venerdì 2 giugno, anche a Novara con una duplice cerimonia ormai divenuta tradizionale. Inizialmente, con l’accompagnamento della banda musicale di Grignasco, le autorità si sono ritrovate al Monumento di viale IV Novembre dove sono state poste delle corone di alloro da parte della Prefettura, della Provincia di Novara, del Comune capoluogo, del Presidio Militare e di Assoarma.
Il prefetto Francesco Garsia ha letto ai presenti il messaggio che nell’occasione il presidente della Repubblica rivolge ai rappresentanti del Governo nelle singola province. Poi gli interventi istituzionali, aperti dall’assessore regionale Matteo Marnati, che ha offerto una simbolica lettura dell’emblema della nostra Repubblica, rappresentata dai rami di ulivo e di quercia, dalla ruota dentata e dalla stella, che nell’immaginario rappresentano rispettivamente la volontà di pace della Nazione, la forza e la dignità del popolo, il lavoro e uno degli oggetti più antichi del nostro patrimonio iconografico; poi la vicepresidente della Provincia di Novara, che oltre a portare il saluto dell’amministrazione di Palazzo Natta, come Marnati ha voluto rivolgere un pensiero anche ai tanti primi cittadini presenti, simbolo concreto dell’istituzione più a contatto diretto con il territorio e i cittadini.
Il sindaco di Novara Alessandro Canelli si è soffermato invece su quella Carta costituzionale che in qualche modo ha tratto origine anch’essa dal voto del 2 giugno 1946; a quei principi e valori che diedero impulso a tutto o il Paese di riprendersi, curare le profonde ferite provocate dal conflitto mondiale e affrontare con slancio la crescita nei decenni successivi. Per il primo cittadino è poi importante «ripartire da tre parole: impegno, spirito e volontà per poter superare l’ultima crisi in ordine di tempo», mentre l’ultimo contributo è stato offerto da un volto giovane, quello di Sonia Verduci, tutor della Consulta provinciale degli studenti.
Più tardi ci si è spostati nel salone d’onore della Prefettura, dove è avvenuta l’altrettanto tradizionale cerimonia di consegna dei diplomi di cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica italiana a coloro, come ha ricordato ancora il prefetto e come prescrive il regolamento, «si sono distinti in vari campi; un importante riconoscimento che la Repubblica, in occasione del 2 giugno, vuole fare ad alcuni suoi cittadini».
In questa occasione l’onorificenza di cavaliere è andata alla volontaria cusiana Elena Leoni; al novarese Armando Passero, arrivato a ricoprire importanti incarichi nell’ambito delle segreterie comunali; al tenente colonnello dell’Aeronautica Enrico Ponzuoli, anche lui residente nel capoluogo e in forza alla base di Cameri; alla dirigente scolastica di Novara Silvana Romeo, impegnatasi tra l’altro in diversi progetti per contrastare la dispersione scolastica; al maresciallo dei Carabinieri Orazio Antonio Salanitro, in forza presso la Tenenza di Borgomanero. Il diploma di ufficiale è stato invece conferito al novarese Vincenzo Macrì, agente della Polizia locale del capoluogo.
Infine è stata consegnata una medaglia di bronzo al valor civile a Michel Mancuso, il giovane che il 14 ottobre 2015 si lanciò nelle acque del Ticino per salvare la vita a Maria Rosa Facco. La donna, presente e molto commossa, ha voluto ringraziare ancora una volta il suo salvatore: «Era un momento difficile, non so cosa sia successo – ha detto con un filo di voce fra gli applausi – Senza Michel oggi non sarei qui». Un gesto di coraggio giustamente premiato, perché, come ha detto ancora il prefetto, «abbiamo bisogno di buoni esempi quotidiani, per costruire una società che sia conforme e che raggiunga gli obiettivi che ci sono posti».