Nelle scorse ore il nome del presidente della Regione Alberto Cirio è comparso in una chat di no vax che istigano alla violenza. «Non sono le minacce che mi spaventano, ma sapere che c’è ancora chi confonde il nemico da combattere, nonostante tutto quello che abbiamo vissuto e affrontato. Il nemico è il Covid, non certo chi dentro e fuori la corsia di un ospedale mette la propria vita a repentaglio per salvarne un’altra. Né le istituzioni, che con ogni sforzo possibile stanno fronteggiando l’onda d’urto di questa pandemia. O gli organi di informazione, che questa emergenza cercano di raccontarla. Mi spaventa sapere che ci sono persone che non potrò aiutare, perché non vogliono essere aiutate. Che concentrano le loro energie sul bersaglio sbagliato. Che minacciano senza rendersi conto che le vere minacciate sono loro. Basta guardare i ricoveri nelle terapie intensive per capire quanto il vaccino ci protegga, perché il 75% di chi in questo momento si ammala gravemente non si è vaccinato».
«Non arretro di un millimetro – prosegue Cirio -. Vado avanti con l’orgoglio di guidare una regione che ha messo tutta se stessa in questa campagna vaccinale, rendendola una delle migliori in Italia. So di essere dalla parte del giusto, quella della scienza, della medicina e soprattutto dei risultati. Avere dei timori verso ciò che non conosciamo o per qualcosa di nuovo, inclusi un virus subdolo e il vaccino che vuole sconfiggerlo, è umano. Perché la paura fa parte dell’uomo. E l’abbiamo sperimentata tutti in questa emergenza. L’ho provata io. L’hanno provata i nostri medici, i nostri infermieri, i nostri operatori sanitari. L’ha provata ogni onesto lavoratore. Ogni famiglia. Ma ora dobbiamo avere fiducia nella capacità straordinaria che gli esseri umani hanno di mettere la loro genialità a servizio della scienza e della vita. Ci è stata data una via d’uscita, usiamola».