Cisl, bilancio 2024. «Il dialogo è l’arma principale per portare a casa risultati»

La segretaria Ugazio ha spaziato tra temi diversi tra cui la mancata adesione allo sciopero generale indetto da Cgil e Uil

Il bilancio dell’ultimo anno di attività sindacale quello tracciato oggi, 9 dicembre, dalla segretaria generale della Cisl, Elena Ugazio. «La preoccupazione, anche dopo le ultime tornate elettorali che hanno cavalcato la rabbia e il risentimento, è che nel nostro Paese non si alzino i toni. Il ruolo del sindacato non è quello di buttare benzina sul fuoco, ma di provare in maniera ferma e ponendo dei paletti chiari, a trovare soluzioni che possano unire e non contrapporre» le dichiarazioni di Elena Ugazio che guarda alla situazione internazionale e alle elezioni che si sono svolte quest’anno e che avranno delle ripercussioni anche per il territorio del Piemonte orientale. 

Nella riflessione della segretaria si intrecciano tante questioni, dall’automotive e la transizione verso l’elettrico che «deve essere accompagnata da strumenti adeguati che non rischino di mettere in crisi il settore e il suo indotto» fino ai dati «preoccupanti sulla cassa integrazione che sempre di più viene utilizzata dalle aziende come strumento, con incrementi che a Biella hanno raggiunto il 188% per esempio».  

Non solo, secondo Ugazio «c’è bisogno di riconvertire le professionalità e fare collegamenti tra posti di lavoro e mondo dell’istruzione. Se non capiamo questo avremo da una parte chi cerca occupazione e dall’altra le aziende che non trovano manodopera. La colpa non è dei giovani, ma della mancata riqualificazione delle professionalità che, invece, deve accompagnare i lavoratori per tutta la vita».

L’alleanza tra imprese, istituzioni e territorio dovrà essere centrale secondo Ugazio per quanto riguarda Silicon Box, occorre infatti «fare squadra per trovare nel 2028 le professionalità che siano in grado di occupare i posti che l’azienda metterà a disposizione. Queste professionalità devono essere trovate a Novara e mi auguro che ci sia un vero gioco di squadra dove le istituzioni, la parte industriale e il sindacato faranno la loro parte»

Sulla mancata adesione allo sciopero generale indetto da Cgil e Uil, Ugazio ha confermato la linea di Cisl nazionale che «è impegnata in un confronto a livello nazionale con il governo su tutta la legge di bilancio. Abbiamo dato un giudizio alla manovra in cui ci sono cose che ci convincono e altre che vanno modificate» e ha aggiunto «di fronte a una manovra di 30 miliardi, 18 sono destinati al mondo del lavoro e quindi diventa difficile proclamare uno sciopero generale. La Cisl è impegnata sulle singole vertenze per trovare soluzioni concrete ai bisogni lavorativi, ma non aderiamo allo sciopero perché il ruolo del sindacato è stare al tavolo per portare risultati che se non arrivano aprono agli strumenti di lotta, non viceversa».

Per Ugazio la Cisl ha come arma principale «il dialogo, con il quale portare a casa risultati. C’è differenza tra un modello di sindacato che fa politica partitica è un modello che fa politica sindacale pura. Lo sciopero del 29 novembre non è stato un’azione sindacale ma un’azione politico-partitica. Siamo convinti che l’unità sindacale sia un valore ma alla base deve esserci il rispetto delle parti e soprattutto la volontà di fare passi avanti e non rimanere arroccati sulle proprie posizioni» ha concluso confermando però il dialogo con i vertici locali delle altre organizzazioni sindacali. 

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Luca Galuppini

24 anni, laureato con lode in Politics, Philosophy and Public Affairs presso l'Università degli Studi di Milano, lavora come addetto stampa.

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Cisl, bilancio 2024. «Il dialogo è l’arma principale per portare a casa risultati»

La segretaria Ugazio ha spaziato tra temi diversi tra cui la mancata adesione allo sciopero generale indetto da Cgil e Uil

Il bilancio dell’ultimo anno di attività sindacale quello tracciato oggi, 9 dicembre, dalla segretaria generale della Cisl, Elena Ugazio. «La preoccupazione, anche dopo le ultime tornate elettorali che hanno cavalcato la rabbia e il risentimento, è che nel nostro Paese non si alzino i toni. Il ruolo del sindacato non è quello di buttare benzina sul fuoco, ma di provare in maniera ferma e ponendo dei paletti chiari, a trovare soluzioni che possano unire e non contrapporre» le dichiarazioni di Elena Ugazio che guarda alla situazione internazionale e alle elezioni che si sono svolte quest’anno e che avranno delle ripercussioni anche per il territorio del Piemonte orientale. 

Nella riflessione della segretaria si intrecciano tante questioni, dall’automotive e la transizione verso l’elettrico che «deve essere accompagnata da strumenti adeguati che non rischino di mettere in crisi il settore e il suo indotto» fino ai dati «preoccupanti sulla cassa integrazione che sempre di più viene utilizzata dalle aziende come strumento, con incrementi che a Biella hanno raggiunto il 188% per esempio».  

Non solo, secondo Ugazio «c’è bisogno di riconvertire le professionalità e fare collegamenti tra posti di lavoro e mondo dell’istruzione. Se non capiamo questo avremo da una parte chi cerca occupazione e dall’altra le aziende che non trovano manodopera. La colpa non è dei giovani, ma della mancata riqualificazione delle professionalità che, invece, deve accompagnare i lavoratori per tutta la vita».

L’alleanza tra imprese, istituzioni e territorio dovrà essere centrale secondo Ugazio per quanto riguarda Silicon Box, occorre infatti «fare squadra per trovare nel 2028 le professionalità che siano in grado di occupare i posti che l’azienda metterà a disposizione. Queste professionalità devono essere trovate a Novara e mi auguro che ci sia un vero gioco di squadra dove le istituzioni, la parte industriale e il sindacato faranno la loro parte»

Sulla mancata adesione allo sciopero generale indetto da Cgil e Uil, Ugazio ha confermato la linea di Cisl nazionale che «è impegnata in un confronto a livello nazionale con il governo su tutta la legge di bilancio. Abbiamo dato un giudizio alla manovra in cui ci sono cose che ci convincono e altre che vanno modificate» e ha aggiunto «di fronte a una manovra di 30 miliardi, 18 sono destinati al mondo del lavoro e quindi diventa difficile proclamare uno sciopero generale. La Cisl è impegnata sulle singole vertenze per trovare soluzioni concrete ai bisogni lavorativi, ma non aderiamo allo sciopero perché il ruolo del sindacato è stare al tavolo per portare risultati che se non arrivano aprono agli strumenti di lotta, non viceversa».

Per Ugazio la Cisl ha come arma principale «il dialogo, con il quale portare a casa risultati. C’è differenza tra un modello di sindacato che fa politica partitica è un modello che fa politica sindacale pura. Lo sciopero del 29 novembre non è stato un’azione sindacale ma un’azione politico-partitica. Siamo convinti che l’unità sindacale sia un valore ma alla base deve esserci il rispetto delle parti e soprattutto la volontà di fare passi avanti e non rimanere arroccati sulle proprie posizioni» ha concluso confermando però il dialogo con i vertici locali delle altre organizzazioni sindacali. 

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Luca Galuppini

24 anni, laureato con lode in Politics, Philosophy and Public Affairs presso l'Università degli Studi di Milano, lavora come addetto stampa.