Comprava camper di lusso con assegni falsi: truffatore seriale condannato

tribunale il caldo
T.O., novarese di 51 anni, condannato in tribunale a 2 anni e 6 mesi di reclusione e 1.500 euro di multa

Tramite un noto sito di vendite online aveva ingannato diverse persone rispondendo ad annunci per l’acquisto di camper di lusso, pagati con assegni che poi risultavano falsi. Una sorta di truffatore seriale delle compravendite in rete T.O., novarese di 51 anni, condannato in tribunale a 2 anni e 6 mesi di reclusione e 1.500 euro di multa per tre di quelle truffe, denunciate da altrettanti venditori di Borgomanero, Cinisello Balsamo e Roma.

I giudici hanno dichiarato prescritto l’autoriciclaggio e lo hanno assolto dalle imputazioni di possesso di assegno circolare falsificato, non più previsto dalla legge come reato. Coimputata, per riciclaggio di una somma di 18 mila euro (ritenuta di provenienza illecita) accreditatale da T.O. sulla Postapay, la compagna M.P., condannata a 1 anno e 10 mesi di reclusione e 2.500 euro di multa con la condizionale, e la confisca per equivalente di una somma uguale al maltolto. Il tribunale ha infine stabilito il risarcimento del danno per la vittima borgomanerese costruitasi parte civile, che ha ottenuto una provvisionale di 32 mila euro, corrispondente al prezzo di vendita del suo camper, e mai incassati.

I fatti oggetto del processo sono stati commessi tra la fine del 2016 e l’inizio del 2017. L’imputato è al momento già detenuto perché sta scontando un cumulo pena per raggiri analoghi, complessivamente 7 anni e 10 mesi. Anche il suo modus operandi è stato sempre lo stesso: contattava chi aveva pubblicato l’annuncio e, dopo una breve trattativa telefonica, fissava un incontro per vedere il camper. Poi, grazie all’abile dialettica, riusciva a ingannare i proprietari pagando con assegni circolari falsi. La trattativa avveniva negli orari di chiusura delle banche in maniera tale che le vittime non potessero rendersi conto immediatamente di essere state ingannate. In tale lasso di tempo il veicolo veniva trasportato all’estero e rivenduto. I camper per cui l’uomo è finito a processo erano stati pagati con falsi assegni da 32 mila e 25 mila.

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T.O., novarese di 51 anni, condannato in tribunale a 2 anni e 6 mesi di reclusione e 1.500 euro di multa

tribunale il caldo

Tramite un noto sito di vendite online aveva ingannato diverse persone rispondendo ad annunci per l’acquisto di camper di lusso, pagati con assegni che poi risultavano falsi. Una sorta di truffatore seriale delle compravendite in rete T.O., novarese di 51 anni, condannato in tribunale a 2 anni e 6 mesi di reclusione e 1.500 euro di multa per tre di quelle truffe, denunciate da altrettanti venditori di Borgomanero, Cinisello Balsamo e Roma.

I giudici hanno dichiarato prescritto l’autoriciclaggio e lo hanno assolto dalle imputazioni di possesso di assegno circolare falsificato, non più previsto dalla legge come reato. Coimputata, per riciclaggio di una somma di 18 mila euro (ritenuta di provenienza illecita) accreditatale da T.O. sulla Postapay, la compagna M.P., condannata a 1 anno e 10 mesi di reclusione e 2.500 euro di multa con la condizionale, e la confisca per equivalente di una somma uguale al maltolto. Il tribunale ha infine stabilito il risarcimento del danno per la vittima borgomanerese costruitasi parte civile, che ha ottenuto una provvisionale di 32 mila euro, corrispondente al prezzo di vendita del suo camper, e mai incassati.

I fatti oggetto del processo sono stati commessi tra la fine del 2016 e l’inizio del 2017. L’imputato è al momento già detenuto perché sta scontando un cumulo pena per raggiri analoghi, complessivamente 7 anni e 10 mesi. Anche il suo modus operandi è stato sempre lo stesso: contattava chi aveva pubblicato l’annuncio e, dopo una breve trattativa telefonica, fissava un incontro per vedere il camper. Poi, grazie all’abile dialettica, riusciva a ingannare i proprietari pagando con assegni circolari falsi. La trattativa avveniva negli orari di chiusura delle banche in maniera tale che le vittime non potessero rendersi conto immediatamente di essere state ingannate. In tale lasso di tempo il veicolo veniva trasportato all’estero e rivenduto. I camper per cui l’uomo è finito a processo erano stati pagati con falsi assegni da 32 mila e 25 mila.

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