Torna a rivivere lo spazio ricreativo di largo Cantore, in quella che è era stata per tanti anni la sede del Consiglio circoscrizionale di San Rocco. Si chiama “Circolo degli amici”, funzionerà tutti i giorni dalle 7,30 alle 22, e sarà gestito dall’Associazione Down Novara presieduta da Carmen Desimone. I suoi ragazzi nelle varie mansioni saranno affiancati da un gruppo di volontari: in tutto una decina di persone che contribuiranno a fare rivivere uno dei luoghi simbolo di questa zona della città.
«Un luogo che ha avuto già un inizio, adesso si ricomincia – ha detto il sindaco Alessandro Canelli – Una delle finalità principali di questa operazione, messa in campo grazie a Carmen Desimone, è stata quella di riattivare questo posto, che ha sempre avuto una forte funzione sociale all’interno del quartiere e di coniugare la sua frequentazione attraverso un progetto che prevede mansioni svolte dai ragazzi e ragazze dell’Associazione Down».
Il primo cittadino ha insistito sul fatto che l’attività sarà gestita direttamente dal gruppo di Carmen Desimone, «senza nessuna intermediazione. In più il centro vedrà la partecipazione di altre associazioni. L’invito è dunque rivolto a tutti i novaresi, non solo agli abitanti di San Rocco. Qui potranno trovare un ambiente gradevole, coniugato a un progetto sociale importante, che renderà nuovamente vivibile uno spazio pubblico di tradizione per il quartiere».
Da parte sua Carmen Desimone ha voluto ringraziare tutti coloro che hanno permesso la realizzazione di questo progetto, anche per l’arredamento degli spazi esterni: «Noi vogliamo radicarci nel tessuto sociale di San Rocco. Vogliamo che questo sia un centro di raccolta, di incontro, soprattutto per gli anziani e le gente che ha bisogno». Fra i servizi offerti ci sarà anche la possibilità di acquistare i giornali dopo la chiusura dell’edicola del quartiere e inviare proposte e petizioni attraverso una buca delle lettere: «Il binomio anziani e diversamente abili penso che sia perfetto, per fare capire alla gente che esistono realtà che devono essere ascoltate. Il nostro sarà un “laboratorio”, dove accetteremo altre persone che vorranno unirsi a noi, perché si tratta di un progetto aperto».
Quello che oggi si concretizza è in realtà un progetto che nasce da lontano: «Alcuni anni fa – ha ricordato Desimone – abbiamo ottenuto una donazione di 50 mila euro da un imprenditore di Gozzano, Paolo Perrini. Grazie a queste risorse abbiamo poi partecipato a due bandi regionali che ci siamo aggiudicati e che ci hanno consentito di lavorare per la ristrutturazione dei locali». A partire dal 2020 la pandemia ha fermato le cose, ma non lo spirito: «Siamo ritornati più forti e consapevoli di prima. Perché sappiamo di avere tante responsabilità sulle spalle, però siamo sereni. Crediamo in quello che facciamo».